La seconda vita degli pneumatici

a cura di Michelle Guzzo

L’idea di utilizzare materiali di scarto per creare qualcosa di nuovo e funzionale è alla base di molti progetti che hanno come obiettivo primario la tutela dell’ambiente e la creazione di una solida economia circolare. Proprio in quest’ottica, tra le soluzioni più innovative e vantaggiose, vi è l’idea di utilizzare vecchi pneumatici in disuso per realizzare l’asfalto stradale.

In Italia sono molte le province che hanno deciso di puntare su questo nuovo settore, per affidarsi a una tecnologia in grado di unire i benefici del riciclo alla costruzione di un bene di pubblica utilità.  Anche se ancora a livello sperimentale, l’applicazione di gomma riciclata per la creazione di manto stradale sta avendo successo in molte regioni italiane, come Emilia-Romagna, Toscana, Piemonte e Trentino Alto- Adige. Nel nostro paese, ad oggi, sono stati realizzati circa 600 kilometri di strada tramite l’impiego di asfalti modificati con gomma riciclata da PFU: questo è quanto riportato dai dati forniti da Ecopneus, una società senza scopo di lucro che si occupa della gestione dei Pneumatici Fuori Uso (PFU) in Italia.

Il materiale necessario alla creazione di questo particolare tipo di pavimentazione, si ottiene trattando meccanicamente gli pneumatici inutilizzati, frantumandoli fino ad ottenere un granulato o polverino di gomma, che viene successivamente unito al bitume per asfalti.

Realizzare il manto stradale con questi materiali porterebbe a grandi vantaggi in termini ambientali, dal momento che prevede il recupero e il riutilizzo di materiali plastici che, altrimenti, verrebbero dispersi nell’ambiente impiegando molti anni per decomporsi.  Le sperimentazioni in corso riguardo l’uso di PFU, mettono in luce un altro aspetto importante, cioè il contenimento dell’inquinamento acustico, grazie alla riduzione del rumore provocato dai veicoli che viaggiano su infrastrutture con polverino di gomma. Anche a livello di prestazione, l’asfalto gommato sta dando ottimi risultati. Il granulato di gomma, infatti, conferisce maggiore resistenza all’usura rispetto agli asfalti tradizionali, riducendo la formazione di crepe e buche e, di conseguenza, portando a costi di mantenimento molto più ridotti.  Per quanto riguarda la sicurezza, il manto realizzato con PFU garantisce ai veicoli un’aderenza ottimale e un perfetto drenaggio dell’acqua, rendendo meno probabile l’effetto splash.

I risultati fino ad ora ottenuti, fanno dell’asfalto gommato un’idea vincente per unire il riutilizzo di materiali in disuso, alla realizzazione di infrastrutture ad alta performanza, accendendo la speranza che anche altre regioni italiane, scelgano di adottare questa soluzione sostenibile.