La parola della settimana: GUERRILLA MARKETING

A cura di Alessia Selvatici

McDonald

Il Guerrilla marketing è una forma di marketing non convenzionale che sfrutta strumenti low-cost per massimizzare i risultati e per stabilire un contatto diretto con i clienti. In particolare, è una strategia pubblicitaria in cui un’azienda utilizza interazioni d’impatto e / o non convenzionali per promuovere un prodotto o servizio. Il termine è stato reso popolare dal libro Guerrilla Marketing di Jay Conrad Levinson.

Tra gli obiettivi di questa interazione troviamo:

  • provocare una reazione emotiva nei clienti, in modo da aumentare la memorabilità dell’evento;
  • suscitare l’effetto sorpresa, in modo da migliorare la ricezione del messaggio pubblicitario e facilitare la risposta alla call-to-action;
  • aumentare la notorietà del brand, anche grazie alla copertura mediatica che tali iniziative solitamente riescono ad innescare.

Ma come si presenta nel concreto il guerrilla marketing?

Il messaggio viene calato nel mondo reale attraverso un’operazione di stravolgimento e reinterpretazione dell’ambiente fisico in cui il consumatore abitualmente si muove. Strade, giardini, mezzi di trasporto, elementi dell’arredo urbano (come panchine, lampioni, strisce pedonali ecc.) vengono modificati fisicamente per stupire e per coinvolgere il consumatore in un’esperienza originale ed immediata di marca o di prodotto.

Uno degli spazi abituali per creare azioni di guerrilla marketing sono le strisce pedonali. Le linee dipinte sul suolo permettono di giocare molto se hai la creatività necessaria. Per esempio McDonald’s fa finta che le linee siano patate fritte che escono dalla tipica confezione del brand di hamburgers.

In conclusione, una strategia di guerrilla marketing di successo deve essere rispettosa di leggi e persone, oltre che adattabile e flessibile. È necessario che il messaggio lanciato dal brand sia chiaro e di facile comprensione per il pubblico, in modo tale da evitare fraintendimenti.