#BIBLIOTIPS 100+1: La versione di Barney

In onore del 100esimo #bibliotips, Comm to action ha chiesto ai suoi mentor di scegliere un libro che ha avuto un ruolo particolarmente significativo nelle loro vite e di parlarcene. Il secondo libro è “La versione di Barney” di Mordecai Richler, scelto da Stefano Martello.

a cura di Stefano Martello.

La versione di Barney” di Mordecai Richler, Adelphi Edizioni, 1997.

Un vero e proprio inno alla vita. Caotica. Fragile. Speranzosa. Appassionata. Le pagine che avete tra le mani non sono che questo, capaci di farvi ridere sguaiatamente, di farvi commuovere e di farvi riflettere nel giro di qualche riga in una maniera talmente coinvolgente ed empatica che non potrete fare a meno di adorare la faccia in copertina (se giovane o anziana dipende dall’edizione che acquisterete) trattandola un po’ alla stregua di un nonno burbero ma incantevole, pregi e difetti compresi.

Barney è tutto questo, è forza intellettuale e fragilità mentale, è un essere umano come ce ne sono tanti ma è il suo approccio alla vita a differenziarlo. Barney non si è fatto mancare nulla, tra mogli, figli problematici, un’accusa di omicidio e una certa propensione all’eccesso roboante e salvifico.

Ricordo che alla fine della mia prima lettura, (perché questo è un libro che tengo fisso sul comodino) tra le lacrime che mi scorrevano, pensai che con una vita come la sua me ne sarei andato molto serenamente.

Mordecai Richler è uno scrittore e giornalista canadese. Nato in una famiglia ebrea ortodossa, ha seguito le orme degli scrittori espatriati in Europa, prima in Francia e Spagna e poi in Inghilterra. I suoi personaggi, tratteggiati con irriverente ironia, sono ebrei in costante confronto con la propria identità morale, nazionale e religiosa. Richler è anche autore di due scritti autobiografici,  saggi, sceneggiature e libri per bambini.