La parola della settimana: GAMIFICATION

A cura di Alessia Selvatici

gamification

Il termine “gamification”, si traduce letteralmente con “ludicizzazione” e corrisponde all’applicazione delle tecniche di game design e degli elementi provenienti dagli ambienti di gioco in contesti non ludici.

I brand che utilizzano questa tecnica riescono ad ottenere più engagement da parte dei clienti, oltre a migliorare la brand awareness.

Il gamification marketing viene quindi utilizzato dai marketer per creare uno storytelling interattivo, nel quale gli utenti non sono più spettatori ma attori veri e propri, in grado di ottenere vantaggi e gift di vario genere all’interno di un percorso.

Vediamo ora due casi di studio in cui è stata applicata la gamification.

A metà degli anni ’80, la strategia di gamification di McDonald’s si è ispirata al gioco Monopoly, tramite l’associazione tra l’acquisto di menù e prodotti del noto fast food con la collezione di ticket. Ognuno di questi ticket raffigurava una parte del board del gioco. L’obiettivo era collezionare tutti i pezzi di uno stesso colore in modo tale da ricevere un premio.

Anche la Coca-Cola ha utilizzato la gamification applicata al marketing. La campagna cross-platformShake It”, lanciata sul mercato asiatico, ha portato a 9 milioni di visualizzazioni per lo spot tv e 380.000 installazioni dell’app brandizzata in un mese. L’app andava aperta e utilizzata durante la messa in onda degli spot televisivi del brand: agitando i propri smartphone durante la pubblicità si potevano vincere infatti sconti e premi dei brand partner, tra cui lo stesso McDonald’s.

In conclusione, grazie all’utilizzo della gamification, è possibile superare lo scoglio tipico dell’attuazione di una strategia efficace: mantenere alta l’attenzione e la concentrazione degli utenti. Ecco, quindi, che le strategie di gamification rendono tutto  più giocoso, divertente e stimolante.