Lo spreco alimentare in Italia

a cura di Michelle Guzzo

Secondo il report di Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability del 2020, in Italia, lo spreco di cibo in Italia è diminuito dell’11,78% rispetto al 2019. L’osservatorio che si occupa di monitorare le abitudini di consumo e lo spreco alimentare, vede l’Italia come uno dei paesi più sostenibili per quanto riguarda lo spreco del cibo. 

I risultati di questa rilevazione mettono in evidenza come il lockdown, che ha cambiato profondamente gran parte delle nostre abitudini, abbia avuto un grosso impatto anche nel modo in cui ci rapportiamo con il cibo, mostrando una nuova consapevolezza e una presa di coscienza sempre più orientata al benessere e alla sostenibilità. Le notizie riguardo le problematiche ambientali, ma soprattutto i timori sorti nel periodo della pandemia, hanno probabilmente fatto riscoprire a molte famiglie italiane l’importanza della cura della salute

Il 29 Settembre 2020, proprio durante il periodo dell’emergenza da Covid-19, è stata istituita la Giornata Internazionale della consapevolezza sugli sprechi e la perdita alimentare; un’iniziativa di sensibilizzazione globale promossa dalla FAO, che punta a trovare modi più sostenibili ed equi per la produzione, la distribuzione e la consumazione del cibo.

Pane, frutta e verdura, sono gli alimenti che vengono più spesso gettati nella spazzatura, perché acquistati in quantità eccessiva e poi dimenticati nel frigorifero fino a quando non possono più essere consumati. Davanti a questo problema, la soluzione più efficace è quella di comprare meno alimenti, ma più frequentemente, in modo da evitare accumuli e inutilizzi, facendo una lista della spesa e attenendosi ad essa al momento dell’acquisto.

Inoltre, i cittadini possono sfruttare il web per usufruire di molti strumenti online e applicazioni scaricabili gratuitamente, che forniscono supporto nella pianificazione della spesa settimanale, o che permettono di comprare a prezzi vantaggiosi, le eccedenze di bar e ristoranti.

Ridurre lo spreco alimentare, infatti, è cruciale non solo per la tutela dell’ambiente e per la creazione di un’economia più sostenibile, ma rappresenta anche un passo importante per combattere l’aumento della povertà, ad esempio, rendendo obbligatorie le donazioni del cibo rimasto invenduto, alle associazioni che si occupano di aiutare le persone bisognose.  

L’auspicio, ora, è che l’attenzione nei confronti dello spreco alimentare non resti solamente una semplice tendenza del momento, ma si spera possa diventare parte integrante e permanente del nostro modo di vivere, e della nostra quotidianità.