#BIBLIOTIPS 61: Un nemico del popolo

a cura di Giulia Armuzzi

Consigliato dall’amico di Comm to Action Riccardo Parigi

Un nemico del popolo” di Henrik Ibsen, 1882.

Un dramma in cinque atti del drammaturgo norvegese Henrik Ibsen, messo in scena per la prima volta nel 1883 e ancora straordinariamente attuale nel tratteggiare la conflittualità che caratterizza il tema ambientale, in un intreccio familiare in cui i ruoli di buono e cattivo si mischiano.

La trama è nota. Il dottore di un paese scopre che le acque termali- da sempre vanto e motivo di ricchezza per la sua città- sono contaminate. Decide così di avvertire la popolazione ma viene ostacolato da suo fratello, il sindaco, che vuole proteggere la città dalle ricadute economiche dovute agli interventi di manutenzione necessari e alla chiusura temporanea degli impianti termali.

Il dottore si troverà così, per il solo fatto di aver tutelato la salute dei propri cittadini, assediato e denigrato dalla stessa popolazione. Perderà il lavoro, la stima dei suoi concittadini, mettendo a repentaglio tutto ciò che è riuscito a costruire nella sua vita.

Un testo che, come accade spesso con il teatro e la letteratura, torna a farci compagnia spiegando un fenomeno che non trova spazio e forma nei manuali dedicati e che, tuttavia, è presente nelle dinamiche di confronto: l’ossessiva tutela del breve termine, a svantaggio di una lungimiranza nel medio-lungo periodo.

Henrik Ibsen (1828-1906) è stato drammaturgo, poeta e regista teatrale. È considerato il padre della drammaturgia moderna per aver introdotto nel teatro la dimensione più intima della borghesia ottocentesca, mostrandone le contraddizioni e le ipocrisie.