11 Mag Dagli scienziati del clima (e non solo) una Officina della Ricerca per l’Ambiente
Marco Maria Grande
Nella prima metà di maggio del 2023, si abbatte sull’Emilia-Romagna la drammatica alluvione che ha inondato più di 100 comuni, causando 17 morti, più di 20 mila sfollati e circa 10 miliardi di euro di danni.
Nei giorni seguenti questo evento che vede coinvolte crisi climatica e gestione del territorio, nasce ORA!, l’Officina della Ricerca per l’Ambiente, che lancia un appello sulla crisi eco-climatica globale rivolto “a coloro che credono che un mondo diverso sia possibile”.
L’iniziativa parte all’interno dell’Area Territoriale di Ricerca di Bologna, la struttura che ospita Istituti e sezioni del Consiglio nazionale delle ricerche e dell’Istituto nazionale di astrofisica. Scienziate e scienziati che studiano i cambiamenti climatici (così come altri campi di studio correlati) hanno deciso di prendere posizione, appellandosi al mondo della ricerca “a sbilanciarsi, a parlare con le persone e non solo con i “policymakers” e gli “stakeholders”, ad ascoltare la paura diffusa (e fondata) che il clima e la biosfera stiano andando verso il collasso, ed agire” – si legge nell’appello.
Questo contesto si inserisce in un panorama più ampio di azione e presa di posizione del mondo della scienza riguardo i cambiamenti climatici, che negli ultimi anni ha visto nascere iniziative come March for Science e partecipare molti ricercatrici e ricercatori a manifestazioni e movimenti come Fridays for Future ed Extinction Rebellion. Secondo alcuni ricercatori, in situazioni come l’attuale crisi climatica, caratterizzate da diversi valori coinvolti, urgenza delle decisioni, un’alta posta in gioco per la società e un’elevata complessità della materia di studio, il confine tra scienza e sostegno politico a una causa viene infatti ridefinito e messo in discussione, diventando più sfumato e aprendo la strada a nuovi ruoli, norme e pratiche nel fare ricerca e nel comunicarla ai non esperti.
Appelli e iniziative come ORA! mostrano quindi sempre più esempi di come la scienza possa provare a trasformarsi in azione, ascoltando e aprendosi agli altri componenti della società.