#BIBLIOTIPS 94: Preferisco non tornare

A  cura di Giulia Armuzzi

“Preferisco non tornare” di Katia Prando, Eretica Edizioni, 2021.

Le relazioni interpersonali, indipendentemente dalla loro natura, non sono mai state, e probabilmente non saranno mai, semplici e intuitivamente decodificabili. Tante, e tutte importanti, le variabili che possono intervenire: il momento della vita che stiamo attraversando, i nostri bisogni, la capacità di empatia. Il tutto moltiplicato per due.

Anche questo ha fatto il covid, complicando ulteriormente la tenuta delle relazioni, allontanandoci e facendoci isolare; costringendoci ad una convivenza con noi stessi che ha portato alla luce non poche problematiche. Prima tra tutte, lo smarrimento di quella competenza informale che è l’introspezione, e con essa, la possibilità di un benefico reset nel momento in cui ci rendiamo conto che la nostra vita non sta procedendo così come volevamo e che serve un necessario, quanto doloroso, colpo di coda.

La protagonista di questo volume, Aurelia, si ritrova abbandonata dal marito all’inizio del primo lockdown, sola ad affrontare la situazione e a ricostruire, pezzo dopo pezzo, la propria identità. Percorso che continuerà anche nel periodo estivo con un viaggio verso una meta a lei particolarmente cara, Gabicce, ma che si rivelerà da subito la scelta sbagliata.

Tra le pagine emerge un vero e proprio viaggio fisico ed interiore, un  percorso psicologico alla scoperta in primis di sé stessa e della propria interiorità guidata fino alla fine dal suo alter ego Marina.

Un viaggio che porterà la protagonista a intercettare anche una setta pseudoreligiosa che le permetterà di fare luce sulla vita di suo figlio e sui motivi che l’hanno portato a vivere come un hikikomori.

Un’esperienza che le permetterà di metabolizzare la solitudine e la perdita, non avendone timore ma al contrario accogliendole come parte integrante di un’esistenza dominata, più che dal bianco o dal nero, dal grigio. Che tuttavia abbiamo il dovere di contrastare per capire se possa rimanere tale o se, al contrario, possa colorarsi di una nuova tinta. Più accesa o più tenue, a voi la scelta.

Katia Prando è laureata in lingue e letterature straniere e lavora da oltre un decennio come traduttrice ed editor. Ha un blog di libri: viaggiareleggendoblog.wordpress.com. Pratica yoga, pallavolo, la corsa lenta e la camminata veloce. È autrice anche del romanzo Nel mare.