#BIBLIOTIPS 77: Costellazioni. Sette lezioni sulla comunità

A cura di Giulia Armuzzi

Costellazioni. Sette lezioni sulla comunità” a cura di Guido Bosticco e Marco Dotti. Contributi di Michelangelo Pistoletto, Carlo Alberto Redi, Francesco Maria Talò, Alberto Cattaneo, Elena Casolari, Mario Calderini, Chiara Giaccardi, Stefano Bettera, Paolo Benanti, Pier Luigi Dal Pino, Gabriele Segre, Paolo Venturi, Collana Tikkun, Guerini e Associati, 2021.

Comunità. Una parola che riemerge dall’abisso della anti-storicità, vera o presunta che sia e che proprio in queste pagine ritrova forza, essenza e significato. Capita anche questo a certe parole ingombranti, di essere messe in riserva per poi ritornare in campo quando la situazione si fa incandescente. Per poi, spesso, risolvere la partita e salvare la panchina all’allenatore di turno.

Comunità. Una parola che abbiamo riscoperto, con differenti intensità, nei giorni più caldi della pandemia e di cui non abbiamo, forse, ancora compreso appieno la portata in termini di impatto e di cambiamento del presente.

A spiegarcela ci ha pensato questo libro, nel contempo rigoroso e militante, che rende evidente, innanzitutto, la trasversale ricorrenza del termine in ambiti a cui non avremmo mai pensato.

Nelle pagine si parla infatti di relazioni, industriali e internazionali, di economia, di finanza, di rapporto tra uomo e macchina, di etica e pragmatica delle identità digitali, del continuare a considerarsi comunità in un ambiente digitale dai confini sempre più laschi.

Qualcuno potrebbe pensare che si tratti di un mero esperimento editoriale, di alta saggistica, ancor più rispetto ad un volume che inaugura una nuova collana editoriale, ma non è così. Nella maniera più assoluta. Si tratta, al contrario, di pagine faticose e necessarie, che rispondono ad una volontà di discussione e riflessione rispetto ad un concetto con cui appare inevitabile il confronto.

E nel contempo, si tratta di pagine assolutamente spendibili, lontane da quell’aurea di perfezione (progettuale, organizzativa, attuativa) che la saggistica sembra evocare e saldamente ancorate al fango di una realtà liquida e informe e tutt’altro che perfetta.

Non credo che si tratti di un caso e a conferma di quella che rimane ancora un’intuizione anche il nome della collana “Tikkun” di Guerrini e Associati che ospita le pagine; nella tradizione rabbinica, l’espressione “Tiqqun ‘olam” indica il dovere e l’impegno dell’uomo nel riparare un mondo che non è più perfetto ma che al contrario appare frantumato, incerto.

In ultima analisi, un libro che vale la pena leggere, in un luogo sicuro e un po’ appartato per mantenere alta la concentrazione e cogliere tutte le contaminazioni offerte. Per poi tornare nella folla caotica della città, nell’anarchia lasca dei mercati, nei segnali incerti e spesso criptici offerti dalla società. Per provare a riparare il mondo e per provare a farlo in modo che la riparazione non assomigli ad un rattoppo ma sia resistente nel tempo.

Guido Bosticco insegna scrittura all’Università di Pavia. Ha fondato Epoché, agenzia di comunicazione culturale. Co-direttore della Vittorio Dan Segre Foundation, membro del Comitato Etico della Fondazione Umberto Veronesi, si occupa di linguaggio e geopolitica. Il suo ultimo libro è Come i social hanno ucciso la comunicazione (2020) con Giovanni B. Magnoli Bocchi.

Marco Dotti insegna Professioni dell’editoria all’Università di Pavia. Giornalista professionista, si occupa di etica del digitale e delle nuove professioni. Tra i suoi libri: Ludocrazia. Un lessico dell’azzardo di massa (2016) con Marcello Esposito, e Finis Europae. Welfare, neonazionalismo, corpi intermedi digitali (2017).