#BIBLIOTIPS 66: #DATASTORIES- Seguire le impronte umane sul digitale.

a cura di Giulia Armuzzi

#DATASTORIES- Seguire le impronte umane sul digitale” di Alice Avallone, Hoepli, 2021.

Gli small data sono le impronte virtuali che lasciamo quotidianamente sui nostri device e in rete nel momento in cui commentiamo un post, in cui scriviamo una recensioni, in cui impostiamo delle ricerche e più in generale nel momento in cui clicchiamo un qualsiasi contenuto.

Segni apparentemente impercettibili del nostro passaggio ma che svelano tanto di noi, racchiudendo in sé abitudini, comportamenti, il modo in cui la pensiamo, la nostra cultura, le nostre credenze e, di converso, le nostre paure, le nostre passioni, le nostre fragilità.

Come leggere, decodificare e utilizzare queste impronte digitali?

L’autrice del volume si occupa proprio di questo, di etnografia digitale, cioè lo studio degli small data che vengono disseminati dagli utenti all’interno della rete. Utenti che nascondono sempre persone fisiche di cui è possibile comprendere desideri e bisogni proprio come nella vita reale.

Ma, a cosa serve lo studio di queste tracce? Per comprendere il presente iperconnesso che viviamo, per migliorare le strategie di comunicazione ma anche per identificare i trend futuri che si prospettano all’orizzonte.  

La rete rappresenta in quest’ottica un grande inventario di dati, una raccolta pressoché illimitata di informazioni in cui si creano comunità virtuali fatte di persone accomunate da interessi e caratteristiche comuni che si trovano a condividerle.

Ogni interazione lascia un piccolo segno, tracciato e raccolto dagli algoritmi, che viene aggregato a tutti gli altri sparsi per l’universo virtuale e che origina un nostro ritratto chiaro e definito.

Questo libro racconta dove vengono raccolti questi dati più sottili e in che modo si trasformano in storie che vale la pena raccontare. Rappresenta un cambio di prospettiva, non sotto forma di manuale ma di raccolta di storie che permettano una migliore comprensione dell’ambiente digitale (la rete), dei suoi abitanti (gli utenti/persone) e dei luoghi d’incontro (social media/community).

Un volume rivolto a tutti coloro che vogliono comprendere il mondo che li circonda e dare significato ai dati che incessantemente emettono.

Alice Avallone  ha fondato e dirige l’osservatorio di antropologia digitale Be Unsocial; è ricercatrice di insight per le aziende, small data e trend in rete. Insegna digital storytelling alla Scuola Holden di Torino. Fondatrice del travel magazine “Nuok” con il quale ha firmato tre guide di viaggio Bur e ha vinto numerosi riconoscimenti tra cui il Lovie Award e il The World Summit Youth Award organizzato dall’ONU.