News dal fronte fake news: Instagram contro disinformazione e cyber-bullismo

di Sara Degl’Innocenti


Instagram, poco prima della chiusura dello scorso anno, ha annunciato sul proprio sito aziendale di aver in serbo importanti novità per questo 2020.

Il management della piattaforma ha deciso, infatti, di implementare la qualità del proprio servizio impegnandosi ad arginare due fenomeni tanto diffusi quanto pericolosi: disinformazione e cyber-bullismo.

Per quanto riguarda il primo aspetto – quello delle fake news– il social network ha deciso di assumere alcuni revisori indipendenti per effettuare controlli su post e contenuti al fine di costatarne la veridicità.
La nuova policy di Instagram – nel caso in cui le notizie pubblicate siano ritenute fuorvianti – contempla l’oscuramento della notizia, corredata dell’etichetta “informazione falsa”, offrendo, nel contempo, la possibilità di leggere le motivazioni della decisione. L’utente, tramite un click, avrà comunque la possibilità di visualizzare il contenuto, ma attraverso l’avvertimento disporrà di una maggior consapevolezza sui contenuti con cui sta interagendo. L’obiettivo è quello di depotenziare la presenza di fake news e articoli pseudo-scientifici mitigando gli effetti di una disinformazione sempre più dilagante e fuori controllo.
Contestualmente all’azione di fact checking, Instagram, ha deciso di impegnarsi concretamente alla lotta al cyber-bullismo, inserendo uno specifico avviso che segnali agli utenti che la didascalia che stanno scrivendo sotto una foto o video è, o può essere, ritenuta potenzialmente offensiva.

La piattaforma, dunque, nel tentativo di contrastare il fenomeno, ha scelto di ricorrere ad un algoritmo in grado di riconoscere un insieme di termini che – precedentemente segnalati da altri utenti – sono stati ritenuti offensivi (sotto un profilo contenutistico e/o reputazionale) sia per chi li ha scritti, sia per chi si trova nella possibilità di leggerli.

La strategia di Instagram è in linea con quella più generale promossa dal gruppo Facebook Inc, con un obiettivo duplice: rendere maggiormente trasparente e moderato l’ambiente informativo social, senza, tuttavia, condannare gli utenti che cadono in errore, ma cercando di far capire loro dove sbagliano. Innescando un processo culturale di consapevolezza sull’utilizzo e sulla scelta ragionata delle parole.
Si tratta di un importante primo passo, i cui effetti saranno misurabili, in termini di efficienza ed efficacia, solo tra qualche tempo.

Voi cosa ne pensate?