Sbarca in Italia il nuovo corso di laurea per gli Influencer del futuro. Il commento di CommtoAction.

di Giulia Armuzzi

Un corso triennale in Influencer, parte integrante del corso di laurea in Scienze della comunicazione. Un obiettivo ambizioso: formare professionisti in grado di influenzare il proprio pubblico, interfacciandosi con il nuovo mondo social. È questa, in sintesi, la proposta lanciata dall’università telematica eCampus che non poco scalpore ha creato nell’opinione pubblica. Da una parte, la generazione Z nata e cresciuta nel mondo social; dall’altra tutti coloro che ancora guardano al cambiamento digitale con scetticismo, non considerando probabilmente la carriera di influencer una vera e propria professione. Lo stesso dibattito originato dalla decisione dell’Ateneo evidenzia una situazione fortemente polarizzata che non tiene conto delle potenzialità dei nuovi profili liquidi nati intorno alla rete. Nello specifico non si può negare che la figura sia oggi molto richiesta dalle aziende nell’ambito di attività di natura comunicativa, ma allo stesso tempo proprio la mancata regolamentazione la rende fragile e poco inquadrabile. Da qui l’idea che un vero e proprio corso possa funzionare da grimaldello culturale per favorire non solo la trasmissione di quelle competenze funzionali ad una più efficace ed omogenea resa comunicativa ma anche ad una vera e propria azione di accreditamento e di riconoscimento da parte di quei pubblici con cui l’Influencer si troverà ad interagire. In ultima analisi, una situazione fluida e ancora in divenire, in cui la capacità di non lasciarsi andare a considerazioni superficiali – nelle celebrazioni entusiastiche come nelle condanne a priori – diventerà strategica nell’intercettare le reali necessità a cui dare una risposta. Nonché a definire le modalità di quella risposta rispetto alle esigenze del Mercato.