Black Washing nel cinema: inclusività o strategia di marketing? La recente notizia del reboot di Harry Potter e della scelta di un attore nero, Paapa Essiedu, per interpretare Severus Piton ha riacceso il dibattito sul cosiddetto black washing nel cinema. Se da un lato molti vedono questa scelta come un segnale di inclusività, dall'altro alcuni la considerano una mera operazione di marketing volta a cavalcare l'onda dell’inclusività senza una reale coerenza narrativa e valoriale. Quando e fino a che punto queste decisioni influenzano il valore di un brand cinematografico? Il Black Washing e il branding nei media Per black washing si intende la...

A cura di Angelica Pavan e Francesca Calvi  “I can’t breathe!” Era marzo 2020 quando un urlo di aiuto rimaneva schiacciato per nove infinti minuti sotto il ginocchio di un poliziotto bianco. La morte di George Floyd ha scatenato proteste e rivendicazione dei diritti della comunità nera, così come d’altra parte le aziende che si sono schierate in loro difesa. Il brand activism è diventato un imperativo per imprese che si espongono in questioni sociali. Non si può stare zitti, non si può non prendere posizione: neutralità è sinonimo di accondiscendenza a ciò che sta succedendo. E la lotta al razzismo non...