Comm To Action al Forum della Buona Comunicazione 2025 di Ecomondo

A cura di Giulia Armuzzi

Si è tenuta ieri a Ecomondo la terza edizione del Forum della Buona Comunicazione. Sostenibili o competitivi? Come la comunicazione scioglie un falso dilemma, promossa da FERPI, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e Italian Exhibition Group, in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna.
Un’occasione per riflettere sul ruolo strategico della comunicazione nel favorire il cambiamento e costruire fiducia, smontando il falso dilemma tra sostenibilità e competitività.

Smascherare i falsi dilemmi: un lavoro di squadra

Dopo l’apertura del Presidente FERPI Filippo Nani e l’introduzione di Sergio Vazzoler, partner di Amapola e coordinatore per FERPI della commissione sulla Comunicazione Responsabile (18° Goal), e di Fiorella Corrado, Capo Ufficio Stampa e Comunicazione del MASE, si è svolta la tavola rotonda moderata proprio dalla Corrado.

Un dialogo corale tra istituzioni, imprese, media e società civile per rispondere a una domanda centrale: come si costruisce una comunicazione capace di unire, e non dividere?

Massimiliano Pontillo (Pentapolis, Eco in Città) ha parlato del nuovo ruolo dell’impresa come “player del cambiamento sociale”, osservando che «oggi la sostenibilità non è più un dovere, ma una leva strategica di sviluppo».
Giovanni Mori (Lifegate) ha ricordato che «stare meglio e avere un pianeta vivibile non è un dilemma», invitando a raccontare la transizione attraverso le storie, non solo con i numeri.
Chiara Bolognini (ISPRA) ha condiviso l’esperienza della campagna Facciamo circolare: «Abbiamo voluto mostrare, con i dati e con le facce degli imprenditori, che sostenibilità e competitività possono coesistere».
Per Marzia Chiesa (Sodai, AssoESG), la chiave è la governance: «Una sostenibilità efficace non si aggiunge, si costruisce nel tempo. Serve una cultura condivisa lungo tutta la filiera».
Infine, Damla Özlüer (Do Not Smile) ha concluso con una riflessione che ha risuonato nella sala: «Se vogliamo una società migliore, dobbiamo avere l’intenzione di crearla. La transizione non è un dilemma: è una scelta, e dobbiamo avere il coraggio di renderla possibile».

Comunicare la scienza, costruire fiducia

Il primo confronto, moderato da Sergio Vazzoler, ha messo in luce il ruolo della comunicazione scientifica nel contrastare la polarizzazione e restituire complessità al dibattito pubblico.

Il giornalista e filosofo Bruno Mastroianni ha ricordato che «dissentire senza litigare è possibile: il conflitto è il momento in cui si può ancora fare qualcosa», invitando a coltivare la cultura della “disputa felice”.
Accanto a lui, Giuliano Greco, direttore comunicazione e relazioni esterne dell’Istituto Italiano di Tecnologia, ha sottolineato che «la passione arriva alle persone prima ancora dei contenuti», evidenziando la forza emotiva del racconto scientifico come leva per rendere la conoscenza più accessibile e la verità più condivisa.

Sostenibilità, equità e fiducia

Nel secondo dialogo, Aurora Audino (Sustainable Energy for All – SEforALL) e Federico Ferrazza (Green & Blue, GEDI) hanno affrontato il legame tra crisi, equità e fiducia. Ferrazza ha affermato che «vinceremo questa sfida solo portando tutti a bordo», ricordando che la transizione non deve essere un lusso ma una possibilità collettiva.
Audino ha aggiunto una riflessione potente: «Il diritto a un ambiente salubre è un diritto umano. Eppure, metà della popolazione mondiale ha meno di 30 anni, ma solo il 2% dei giovani occupa posizioni di leadership». Un invito a ripensare i luoghi del potere e della rappresentanza per costruire un futuro più inclusivo e partecipato.

Dall’ego all’eco

Il Forum ha ribadito una convinzione comune: la sostenibilità non è un sacrificio, ma un vantaggio condiviso.Comunicare la transizione significa renderla possibile, trasformando la conoscenza in fiducia e la fiducia in azione. Come ha ricordato uno dei relatori, per parlare all’esterno dobbiamo avere un cuore.

Un messaggio che rispecchia pienamente la visione di Comm To Action, da sempre impegnata a promuovere una comunicazione responsabile, capace di unire e generare cambiamento.