BIBLIOTIPS #105: “A riveder le stelle”

a cura di Anita Ciman

Il libro, uscito a Gennaio 2024 per l’editore Elena Zanella “A riveder le stelle. Considerazioni metodologiche e riverberi narrativi sul contrasto alle crisi nel terzo settore”, a cura di Stefano Martello e con i contributi di Giulia Armuzzi, Roberto Scalise, Elisa Taiti e Roberta Zarpellon è decisamente originale fin dalla sua struttura.

Dopo una breve introduzione teorica, infatti, gli autori scelgono l’escamotage narrativo della case history per accompagnare i lettori alla scoperta di cinque storie che raccontano di diverse tipologie di crisi nel Terzo Settore: scandali che riguardano il presidente dell’associazione, abbandono dei volontari o mancato raggiungimento di progetti. Situazioni che si possono creare nel giro di qualche giorno oppure a causa di instabilità interne all’associazione e mai attenzionate.

 

Ma che conseguenze ha una crisi, a prescindere dal suo genere, e perché è importante saperla governare?Come spiega Stefano Martello nel primo capitolo:
Una crisi nel Terzo settore – qualunque sia la sua origine, la sua forza d’impatto, il suo esito – non devasta solo la credibilità di una organizzazione, il suo orizzonte progettuale o il cambiamento positivo che realizza in un determinato territorio ma anche l’entusiasmo, la vitalità e il senso di appartenenza che ne assicurano e ne alimentano il funzionamento”

La forza d’impatto di una crisi può essere dirompente e su più livelli, ed è per questo che è importante riconoscerla per tempo ed avere una “cassetta degli attrezzi” ampia e variegata da cui scegliere gli strumenti organizzativi e comunicativi più adatti.
In un ambiente in cui la competizione è crescente e dove gli attori coinvolti sono molteplici, questo manuale può essere d’aiuto per tutti coloro che lavorano all’interno del Terzo Settore. Attraverso le sfide raccontate, fornisce strategie utili e spunti di riflessione per superare le crisi dimostrando che è possibile anche uscirne rafforzati. L’auspicio finale degli autori non è esclusivamente quello di un lieto fine, quanto piuttosto di un vero e proprio metodo che aiuti le organizzazioni a riflettere su ciò che è stato in previsione di ciò che sarà. Anche quando le evidenze non sono così positive. Perché se c’è una cosa che non riusciremo mai a eliminare quella è lo sbaglio. Nel contempo, dobbiamo sempre imparare a sbagliare in maniera diversa dimostrando a noi stessi di aver compreso pienamente la natura di quegli errori e di averli introiettati nelle condotte e nelle scelte del futuro.

Ultima nota personale: fra gli autori siamo orgogliosi di ritrovare figure importanti per il Laboratorio di comunicazione Comm To Action: le junior mentor Giulia Armuzzi e Elisa Taiti e i senior mentor Stefano Martello e Roberto Scalise che assieme a Roberta Zarpellon, che si occupa di comunicazione integrata per le organizzazioni, hanno organizzato e reso possibile questo piccolo e prezioso testo di comunicazione.