Challenge sui social: un fenomeno inarrestabile

Di Erika Brunaldi

Il termine inglese challenge (sfida) è ormai entrato nell’uso comune per indicare quelle sfide lanciate sui social network per fare il pieno di like e condivisioni. Questo fenomeno, cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni soprattutto tra i giovanissimi, è ancora relativamente giovane: la prima challenge famosa risale infatti al 2014. Si tratta della Ice Bucket Challenge, che consisteva nel rovesciarsi addosso un secchio di acqua gelata, pubblicare il proprio video sui social e taggare i propri amici invitandoli a fare lo stesso. Questa challenge era promossa dalla ALS Association (l’associazione americana che si occupa di malati di SLA) al fine di sensibilizzare più persone possibile riguardo la malattia e raccogliere fondi finalizzati alla ricerca di possibili cure.
Un’idea nata dunque a scopo benefico che però ha dato il via a un fenomeno virale e spesso molto pericoloso. Questo perché i contenuti delle challenge possono essere di ogni tipo e il concetto alla base di queste sfide è proprio quello di dimostrare di poter replicare il comportamento di qualcun altro o addirittura cercare di superarlo. E così sono nate, ad esempio, diverse food challenge, in cui alcuni influencer si sfidano per mangiare grandi quantità di cibo in pochissimo tempo o, all’estremo opposto, limitare al massimo l’assunzione di cibo per dimostrare di essere abbastanza magri, come la A4 Waist Challenge. Ma ci sono sfide ancora più estreme come la Blackout Challenge, il cui obiettivo è rimanere senza ossigeno il più a lungo possibile, e a causa della quale hanno perso la vita bambini e ragazzi in diverse parti del mondo.
Il rischio maggiore lo corrono infatti i giovanissimi, che passano molto tempo sui social e spesso non si rendono conto del confine tra realtà virtuale e vita reale. Uno studio svolto del dipartimento politiche antidroga della presidenza del Consiglio dei ministri in collaborazione con l’ISS, denominato “Dipendenze comportamentali nella Generazione Z“, ha rivelato che il 6,1% degli studenti italiani fra gli 11 e i 17 anni ha partecipato almeno una volta a una challenge. Tale studio ha coinvolto, nell’autunno del 2022, più di 8.700 studenti tra gli 11 e i 17 anni, su tutto il territorio nazionale; e il dato più preoccupante è che la percentuale di chi ha partecipato a una sfida social è più alta nella fascia di età 11-13: il 7,6%.
Per fortuna le challenge vengono utilizzate anche con intenti positivi, come ad esempio la Trash Challenge, nata per sensibilizzare sul tema dell’inquinamento. Chi decide di prendere parte a questa sfida, posta due foto di sé nello stesso luogo: la prima in cui si vedono rifiuti abbandonati, la seconda in cui la zona è stata ripulita e i rifiuti raccolti e differenziati.
Come spesso accade, non è il fenomeno in sé il problema ma il modo in cui viene utilizzato e il tipo di pubblico che riesce a raggiungere, perché lo stesso contenuto può non essere rischioso per una persona adulta e con un buon grado di consapevolezza, ma può diventare estremamente pericoloso per un bambino o un adolescente. Le challenge sui social fanno ormai parte della nostra quotidianità e difficilmente diminuiranno o scompariranno; l’unica strada percorribile è quindi quella della prevenzione: gli adulti di riferimento (genitori e insegnanti) devono aiutare bambini e giovani a sviluppare un senso di responsabilità e autonomia che permetta loro di capire quale è il limite da non oltrepassare.

Sitografia:

https://www.tag24.it/339367-challenge-pericolose/

https://www.marketingarena.it/2014/09/02/ice-bucket-challenge-analisi-del-fenomeno/

https://www.repubblica.it/il-gusto/2023/06/07/news/gare_e_sfide_sul_cibo-403256264/

https://www.adolescienza.it/challenge-sfide-social-mode/nuove-social-mode-a-rischio-anoressia-e-disturbi-alimentari-a4-waist-challenge/

https://www.greenme.it/scienza-e-tecnologia/social-e-web/blackout-challenge-sfida-tik-tok-come-tutelare-piu-piccoli/

https://www.iss.it/

https://www.iss.it/-/comunicato-stampa-n%C2%B023/2023-dal-cibo-ai-social-quasi-2-milioni-di-adolescenti-della-generazione-z-a-rischio-dipendenze-comportamentali

https://greenwichsrl.it/trash-challenge-la-sfida-green-che-ci-piace/

 

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