CO2alizione Italia, tra business e neutralità climatica

Di Gianpaolo Mascaro

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Un approfondimento su CO2alizione Italia, l’iniziativa di 60 imprese volta ad autoimporsi l’obbligo di svolgere i propri affari nel pieno rispetto dell’ambiente.

Al fine di perseguire efficacemente gli obiettivi previsti dall’Accordo di Parigi, risulta fondamentale l’impegno di tutti i componenti della società, sia pubblici che privati. Per quanto riguarda questi ultimi, è risaputo quanto sia decisivo per la tutela dell’ambiente accertarsi che le imprese agiscano in maniera responsabile, astenendosi da pratiche inquinanti e nocive. In questo contesto, appare utile evidenziare CO2alizione Italia, una virtuosa iniziativa grazie alla quale già oltre 60 imprese italiane hanno modificato il proprio statuto al fine di imporre che tutte le attività societarie siano climaticamente neutre, ossia che non generino emissioni di gas serra.

Chiaramente, tale risultato non può essere raggiunto dall’oggi al domani. Per questo motivo, occorre specificare che le imprese aderenti a CO2alizione Italia hanno assunto l’impegno di adattare e sviluppare progressivamente il proprio piano operativo, così da renderlo compatibile con un modello di business ad impatto zero. Ed è proprio la proiezione a medio e lungo termine ad avere una particolare rilevanza in questa iniziativa, dal momento che l’inserimento della neutralità climatica tra le finalità statutarie mette a riparo questo principio da eventuali futuri stravolgimenti della compagine societaria, dovuti per esempio a cambi di management o fisiologici passaggi generazionali.

CO2alizione e la conseguente soggezione volontaria ad obblighi in favore dell’ambiente  rappresentano certamente un’interessante risposta all’assenza di un quadro normativo sufficientemente chiaro e preciso sulla responsabilità da danno ambientale delle società. Ciononostante, appare evidente che la piena riuscita di tale iniziativa dipenda dall’adesione massiccia di quante più imprese possibili sul territorio. E, ad oggi, un coinvolgimento su larga scala non è da considerarsi affatto scontato e facile da conseguire. Per questa ragione, CO2alizione Italia non può costituire una soluzione valida per ovviare alle lacune istituzionali a questo proposito. Al contrario, vista l’urgenza dettata dal rapido acuirsi dell’emergenza climatica, risulta essenziale l’adozione da parte dello Stato di strumenti legislativi che impongano l’implementazione di pratiche ecosostenibili e che stabiliscano misure deterrenti in caso di violazioni, prescindendo dunque dalla buona volontà dei privati.