La selezione di Marco Talluri per Comm to Action #1

Marco Talluri questa settimana ha selezionato per Comm to Action:

1)Non c’è sostenibilità senza dati ambientali aperti e comprensibili, pubblicato su FuturaNetwork.

L’informazione ambientale è un diritto di tutti i cittadini, un dovere per le amministrazioni pubbliche. La disponibilità dei dati è essenziale per contribuire al formarsi di opinioni avvedute e favorire processi decisionali efficaci.

di Marco Talluri

Non c’è informazione ambientale senza dati che siano alla sua base. Non c’è quindi neppure impegno per la sostenibilità senza un’informazione ambientale fondata appunto sui dati.

Quando si parla di informazione ambientale dobbiamo essere consapevoli che non si tratta di una “concessione” da chiedere, ma un diritto che tutti i cittadini hanno e che le amministrazioni pubbliche che le detengono hanno il dovere di mettere a disposizione di tutti. Così come è un dovere per chi fa giornalismo ambientale partire sempre dai dati per fornire un’informazione corretta.

La “Convenzione sull’accesso alle informazioni, la partecipazione dei cittadini e l’accesso alla giustizia in materia ambientale” è stata firmata nella cittadina di Aarhus, in Danimarca, nel 1998. Ad essa ha fatto seguito la direttiva 2003/4/Cee e quindi il decreto legislativo n. 195/2005.

In base a queste normative – ben prima del Freedom of information act (Foia) – chiunque può accedere alle informazioni sull’ambiente: qualsiasi persona, fisica o giuridica, ha il diritto di chiedere e ottenere un’informazione senza bisogno di dimostrare uno specifico interesse o una specifica ragione in relazione alla propria richiesta.

Per garantire l’accesso alle informazioni, l’autorità pubblica è tenuta non solo a svolgere un ruolo passivo, assicurando la trasparenza dei dati a propria disposizione, ma anche un ruolo attivo, mobilitandosi per favorire la raccolta, l’aggiornamento e la diffusione delle informazioni.

Non è sufficiente parlare genericamente di “pubblicazione dei dati ambientali”, si tratta di definirne le caratteristiche, e cioè i dati devono essere: tempestivi e continuativi, completi ed esaurienti, facilmente fruibili, facilmente comprensibili, in formato aperto e quindi riusabili.

In una democrazia le scelte passano anche e soprattutto dalla capacità dell’opinione pubblica di determinarle. Per questo è fondamentale il ruolo della cittadinanza attiva. Pretendere il rispetto del proprio diritto a poter fruire di un sistema di diffusione delle informazioni ambientali adeguato è cruciale, perché attraverso di esso, attraverso la trasparenza, si può avere cognizione di tanti problemi, innescando quindi circuiti virtuosi (conoscenza-azione-cambiamento), che altrimenti rimarrebbero impossibili.
È troppo pretendere dalla politica di uscire dalla logica degli annunci, delle dichiarazioni di principio, per misurarsi con i dati concreti e reali, che permettano poi di verificare l’efficacia delle decisioni assunte? Certamente è un diritto-dovere di tutti noi operare perché questo cambiamento avvenga.

Sono convinto che ciascuno possa e debba dare il proprio contributo per la sostenibilità: da parte mia ho dato vita al blog Ambientenonsolo nel quale, proprio partendo dai tanti dati disponibili, parlo di ambiente e sostenibilità con tante sfaccettature.

2) I pesticidi in Europa ed in Italia, pubblicato sul Blog Ambientenonsolo.

di Marco Talluri

I pesticidi possono contaminare le acque superficiali e sotterranee e, se le loro concentrazioni superano le soglie critiche, possono essere nocivi per l’ambiente.

In precedenti articoli abbiamo visto gli esiti del monitoraggio dei pesticidi nelle acque superficiali della Toscana, effettuato da parte di ARPAT ed il quadro nazionale della situazione sulla base dei dati forniti dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA). https://ambientenonsolo.com/i-pesticidi-in-fiumi-e-laghi-italiani/

Il Green Deal europeo stabilisce obiettivi per ridurre l’uso e i rischi dei pesticidi chimici del 50% entro il 2030 nel piano d’azione sull’inquinamento zero, nella strategia Farm to fork e nella strategia sulla biodiversità, con particolare attenzione alla protezione degli ecosistemi e al miglioramento della biodiversità.

La direttiva quadro sulle acque (WFD) stabilisce norme di qualità ambientale per i pesticidi nelle acque superficiali. Per valutare lo stato chimico delle acque sotterranee, è fissato uno standard di qualità precauzionale di 0,1 µg/l per i pesticidi conformemente alla direttiva sulle acque sotterranee, che riflette la volontà di mantenere le concentrazioni di antiparassitari nelle acque sotterranee a bassi livelli.

L’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) pubblica i dati riepilogativi sui monitoraggio effettuati nei singoli paesi dell’Unione Europea.

Percentuale di siti di monitoraggio segnalati con antiparassitari che superano le soglie in a) acque superficiali e b) acque sotterranee in Europa ponderata per zona paese (EEA)

Nel 13-30% di tutti i siti di monitoraggio delle acque superficiali, uno o più pesticidi sono stati rilevati al di sopra della soglia di effetto ogni anno tra il 2013 e il 2019. I superamenti di uno o più pesticidi sono stati rilevati tra il 3% e il 7% dei siti di monitoraggio delle acque sotterranee.

I pesticidi che causano più spesso il superamento nelle acque superficiali sono gli insetticidi imidacloprid e malathion e gli erbicidi MCPA, metolachlor e metazachlor, tutti autorizzati per l’uso nei prodotti fitosanitari durante il periodo di monitoraggio, anche se alcuni non sono più approvati.

Nelle acque sotterranee, l’erbicida atrazina e i suoi metaboliti causano la maggior parte dei superamenti. L’atrazina non è stata autorizzata per l’uso nei prodotti fitosanitari durante il periodo di monitoraggio. Nonostante le restrizioni sull’atrazina dal 2007, continua ad essere presente nelle acque sotterranee perché è molto persistente.

Tra il 2013 e il 2019, nei paesi dell’Unione Europea (a 27) sono stati segnalati pesticidi provenienti da un totale di oltre 9.000 siti di monitoraggio per le acque superficiali e più di 13mila siti per le acque sotterranee. Il numero di siti di monitoraggio che segnalano i dati per le acque superficiali varia da meno di 10 siti (Ungheria, Lussemburgo) a più di 1.000 siti (Francia, Italia, Polonia, Spagna).

Il numero di pesticidi segnalati nelle acque di superficie varia da meno di 10 sostanze (Danimarca, Ungheria, Lussemburgo) a più di 100 sostanze (Repubblica Ceca, Francia, Germania, Italia). Per le acque sotterranee, il numero più basso di pesticidi è stato segnalato dal l’Austria (6) e il numero più elevato dalla Francia (215).

Tassi di superamento di oltre il 30% sono stati segnalati in 8 paesi dell’UE per le acque superficiali e in uno per le acque sotterranee. Tassi di superamento elevati sono stati segnalati principalmente nei siti di monitoraggio di fiumi di piccole e medie dimensioni.

FONTI:

  1. https://futuranetwork.eu/comunicazione-e-sostenibilita/631-3068/non-ce-sostenibilita-senza-dati-ambientali-aperti-e-comprensibili
  2. https://ambientenonsolo.com/i-pesticidi-in-europa/