08 Feb Il vero problema non è la plastica ma la logica del monouso.
Dal 14 gennaio 2022, in Italia è legge il divieto alla plastica monouso. È importante comprendere le logiche che determinano la prima causa di inquinamento dei mari.
di Luca Ferracuti in collaborazione con Lorena Gridelli
Dal 14 gennaio 2022 il divieto alla plastica monouso è diventato legge. Questa è stata emanata per un semplice scopo, ridurre l’inquinamento da plastica negli oceani. Ogni anno, infatti, circa 14 milioni di tonnellate di plastica vanno nei mari e contribuiscono all’80% di tutto l’inquinamento degli oceani. Tuttavia, è importante riconoscere che ciò che è al centro della questione della plastica monouso nel mondo e dell’inquinamento che provoca non è la sua esistenza, ma l’uso eccessivo, deliberato e non necessario che si esercita nella quotidianità.
La mossa per vietare la plastica monouso arriva in un momento in cui quest’ultima è diventata un’iniziativa estremamente popolare non solo in Italia ma anche nel mondo, poiché circa il 76% degli italiani e circa il 71% delle persone nel mondo approva tale divieto. Ma nonostante questa iniziativa sia popolare e le persone vedano gli effetti negativi dell’uso della plastica, perché l’uso non si è ridotto drasticamente senza il bisogno di un divieto? La risposta è intuitiva, in fondo è molto più comodo e semplice usare la plastica e siamo abituati a farlo senza pensarci due volte
La vera cosa che deve cambiare, non solo in Italia ma nel mondo, è la mentalità delle masse per abbracciare alternative più eco-compatibili, non solo perché imposto dalla legge ma perché, più prosaicamente, indotto dal buon senso e dallo scopo generale che tutti noi ci stiamo prefiggendo. Dobbiamo ricordare che solo 70 paesi hanno emanato divieti parziali o totali su quest’ultimo aspetto e questo divieto è già in ritardo rispetto al livello di inquinamento registrato dagli oceani.
I giovani, in questo senso, possono rappresentare una risorsa. Da sempre, infatti, la “generazione Z” si è profondamente preoccupata riguardo la questione dell’uso della plastica; inducendo un cambiamento da parte di molte aziende che hanno iniziato a creare imballaggi e prodotti più ecologici. L’attivismo di questa generazione diventa, così, una risorsa importante da far confluire in attività e progettualità concrete e realistiche che vadano ad incidere sulla logica del monouso, raccontando non tanto i motivi negativi quanto, piuttosto, le alternative promettenti e potenziali a nostra disposizione.