Il Diritto alla Riparazione

a cura di Michelle Guzzo

Tra le iniziative politiche proposte dall’Unione Europea per il raggiungimento delle “emissioni zero”, è stato riconosciuto il Right to Repair, o Diritto alla Riparazione, il cui obiettivo principale è quello di contrastare l’inquinamento e favorire lo sviluppo di una reale economia circolare.

Questo provvedimento, infatti,  mira ad allungare la vita dei dispositivi elettronici, cercando di promuoverne il riutilizzo e la riparazione, opponendosi ad un approccio consumistico che incoraggia il turnover degli apparecchi non appena questi mostrano anomalie, rotture e guasti. A rendere necessario questo approccio vi è anche la cosiddetta obsolescenza programmata; una strategia industriale che fissa a priori la durata dei prodotti e quindi il ciclo di vita degli stessi, per stimolare la continua domanda di dispositivi elettronici. Con il riconoscimento del Diritto alla Riparazione, l’Unione Europea obbliga le aziende produttrici degli Stati membri a creare apparecchi nel rispetto dei criteri di progettazione e montaggio e con la possibilità che gli stessi possano essere riparati anche dallo stesso utente, rendendo disponibili pezzi di ricambio e istruzioni per la riparazione.

In particolare, da Aprile 2021, i produttori dovranno garantire la disponibilità di pezzi sostitutivi per almeno 7 anni dalla data di commercializzazione del dispositivo, incoraggiando i consumatori a ricorrere alla riparazione come alternativa all’acquisto di nuovi prodotti.

Oltre agli immediati vantaggi economici per i consumatori è importante prendere in considerazione i benefici ambientali che il Right to Repair porterebbe al nostro pianeta, riducendo la quantità di rifiuti elettronici prodotti, considerati tra i più dannosi per l’ambiente soprattutto a causa delle complesse modalità di smaltimento. Il problema dell’inquinamento dovuto agli apparecchi elettronici è stato evidenziato anche dal report realizzato dalla GESP (Global E-waste Statistics Partnership), che mette in luce l’allarmante impatto della produzione di rifiuti elettronici sul territorio europeo.

Il tema sembra aver fatto presa; sia in America che in Europa, infatti, sono nati veri e propri movimenti e progetti volti alla promozione del Diritto alla Riparazione. Ciò dimostra come la sensibilità nei confronti di questa tematica stia aumentando notevolmente, complice la progressiva presa di coscienza ambientale da parte della popolazione mondiale, sempre più consapevole della necessità di tutelare l’ambiente a partire dal cambiamento delle scelte e delle azioni di tutti i giorni.