BIBLIOTIPS 49: La società post-crescita. Consumi e stili di vita.

a cura di Giulia Armuzzi

La società post-crescita. Consumi e stili di vita.” di Giampaolo Fabris, EGEA, 2010.

Nonostante siano trascorsi 10 anni dalla sua prima pubblicazione, si tratta di un’opera estremamente attuale, visti  gli avvenimenti economici, sociali e sanitari intercorsi da inizio 2020.

Un’ opera riscoperta, a 10 anni dalla scomparsa del suo autore, grazie alla dissertazione  “I consumi nel terzo millennio: tempo, emozioni e tradizione in un’indagine socioeconomica dal 2010 al Covid-19” discussa da Gaia Papadia all’Università di Padova, sotto la guida del Relatore Marco Bettiol.

Un’analisi critica ed approfondita, quella dell’autore,  riguardo ai cambiamenti socioeconomici intercorsi. Un testo in grado di fornire una panoramica della società, e nel contempo, funzionale anche alla comprensione degli attuali cambiamenti. Una crescita economica inarrestabile che non produceva -e come vedremo non produce nemmeno ora-  un sostanziale miglioramento della qualità di vita e di benessere dei cittadini.

Un insieme di speranze per il futuro,  nuovi trend e nuovi “valori” che possano condurre la nostra società ad una nuova realtà, più sostenibile. La proposta di Fabris, infatti, è quella di una società post-crescita, che necessita di una rivalutazione della lentezza e di una riappropriazione di valori, quali ad esempio l’autenticità.

Ora, trascorsi 10 anni, cosa è realmente mutato?  Il pronostico dell’autore si è realizzato?

L’elaborato di Gaia Papadia rivela che così non è stato. Infatti le nostre abitudini, il nostro modo di produrre è diventato- per quanto possibile vista la situazione già di per se negativa- anche peggiore.

Una società dedita ai consumi smisurati, insostenibile nell’essere. Una frenesia intrinseca negli individui che produce un clima tossico non solo per gli abitanti ma anche per il pianeta stesso. Non sono pochi, infatti, i segnali (deboli e/o eclatanti) che la Terra ci sta mandando per mostrarci e comunicarci apertamente il suo malessere rispetto al nostro stile di vita. Una frenesia, però, in qualche modo frenata dal Covid, che ha obbligato i cittadini concretamente a fermarsi, riacquisendo in parte i valori perduti come auspicato dall’autore. Sarà dunque utile a tutti noi questa pandemia? La stessa sarà in grado di mutare sostanzialmente le loro abitudini? È possibile un vero cambiamento?

Non è possibile rispondere ora a queste domande, ma nel contempo non possiamo affidarci al mero trascorrere del tempo e abbiamo il dovere di prendere, sin d’ora, posizione per governare le tante sfide che queste stesse domande sottendono. Aiutandone concretamente la risposta.

Giampaolo Fabris (1938- 2010) è stato un sociologo e accademico italiano. Professore all’Università IULM, all’Università di Torino, a Ca-Foscari di Venezia e all’Università di Trento. È stato, con Pierpaolo Luzzato Fegiz ed Ernersto Norbedo,  uno dei pionieri nelle ricerche sull’opinione pubblica in Italia. Riconosciuto a livello nazionale, uno dei maggiori esperti nello studio del consumatore e della pubblicità.  Fondatore di un nuovo approccio metodologico allo studio del consumatore: trattato nel suo libro “Societing. Il marketing nella società postmoderna”. È stato presidente del gruppo GPF&Associati ed editorialista de Il Sole 24 Ore.