Parliamo di Neuromarketing: cos’è e come funziona la fMRI (la risonanza magnetica funzionale)

a cura di Alessia Sofia

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La risonanza magnetica funzionale  consiste in una rilevazione dell’attività cerebrale per mezzo di uno scanner che ne permette la localizzazione sfruttando le variazioni emodinamiche, ovvero le modifiche di apporto sanguigno alle diverse aree cerebrali, in base al tipo di attività che sta avvenendo in risposta a uno stimolo esterno o interno.

Ma come questa può essere utile al neuromarketing?

Il motivo per cui i ricercatori decidono di adottare questo metodo, invece di chiedere direttamente alle persone circa le loro scelte, è che gli individui in molti casi non esplicitano le loro preferenze in maniera diretta e sincera. Grazie agli strumenti di neuroimagining, invece,  è indirettamente possibile accedere alle informazioni nel cervello dei consumatori, mentre stanno facendo le scelte e/o stanno guardando un annuncio pubblicitario.

La possibilità di un ingresso privilegiato all’attività cerebrale del consumatore permette così di cogliere le reazioni agli stimoli di marketing in maniera imparziale, bypassando quei condizionamenti psicologici e sociali  che spesso influenzano le tradizionali ricerche di mercato. Permettendo cosi alle aziende di orientare al meglio gli investimenti e contribuendo alla creazione di un’offerta personalizzata sulla base dei desideri e delle aspettative dei potenziali clienti.

Fonti:

Vecchiato, G., et al. (2011). On the use of EEG or MEG brain imaging tools in neuromarketing research. Computational Intelligence and Neuroscience, 1-12.