L’insurrezione della disinformazione

Di Lorenzo Susanna

Nello scorso articolo della rubrica abbiamo parlato di come gli insurrezionisti brasiliani hanno comunicato tra loro prima dell’assalto alle sedi delle istituzioni brasiliane dell’8 gennaio 2023.
Nulla nasce dal nulla, e se sappiamo che una protesta può nascere con fomento dal basso, ci possono essere anche altri fattori che influenzano l’opinione pubblica e possono portare ad un’escalation di questo tipo.

Analizzeremo in questo articolo gli aspetti comunicativi di Bolsonaro ricollegandoci a dei temi ricorrenti della politica illustrati da Giovanna Cosenza nel suo Semiotica e comunicazione politica e vedremo come la sua comunicazione può aver influito nell’inasprirsi dei comportamenti da parte dei suoi sostenitori.

Fonte immagine: adnkronos

L’ex capo di Stato brasiliano è un leader al passo coi tempi: il modo in cui comunica si adatta bene al panorama di informazione odierno nel quale i sistemi di informazione sono alla costante ricerca di dichiarazioni degli attori politici a causa dei cicli di vita delle notizie sempre più brevi.
Il social più utilizzato è Twitter che con i suoi cinguettii da 280 caratteri si presta bene ad essere ripreso e amplificato dai media come notizia flash.
Ricopre un ruolo importante anche WhatsApp dove Bolsonaro è molto attivo con notizie spesso etichettate come disinformazione.
Di notevole interesse, anche se non direttamente controllata da Bolsonaro, è la piattaforma streaming Brasil Paralelo, che vuole riscrivere la storia dell’umanità in chiave conservatrice e che, secondo la Corte Suprema brasiliana, avrebbe “influenzato fortemente la radicalizzazione politica adottata dalla Presidenza della Repubblica, interferendo nell’azione politica e nella divulgazione di false informazioni sui social network”.

ANALISI DELLA COMUNICAZIONE

Per un’analisi più serrata della comunicazione di Bolsonaro va premesso come il suo tono si inserisca comodamente nella cosiddetta era della post-verità. Intendiamo un’era in cui i fatti oggettivi incidono meno sulla formazione dell’opinione pubblica rispetto al fare appello all’emozione e alla credenza personale.

Bolsonaro è un ex-militare, il suo tone of voice è sempre acceso, spesso aggressivo. L’idea che prospetta di sé e dei suoi sostenitori è l’idea di un Brasile forte e libero. Ma libero da cosa? Dalla minaccia comunista e liberticida che incombe su di loro. Questo si inserisce in uno schema binario caratterizzato da un “noi” represso e preso di mira ingiustamente da un “loro”, tattica che ben si lega ad un personaggio anti establishment quale si mostra.

Così, Bolsonaro, a luglio 2022 alla convention del Partito Repubblicano: “L’altra parte – il partito di Lula – vuole disarmare la popolazione brasiliana. Io vi dico che un’arma da fuoco, più che la difesa della vostra famiglia, è la difesa della nostra nazione. Le persone armate non saranno mai schiavizzate.”

Quando invece con l’arrivo del Covid-19 è partita la sua campagna di minimizzazione del virus, sui social postava video e contenuti reputati di forte disinformazione che le piattaforme stesse hanno provveduto a rimuovere. Per mesi Bolsonaro ha insistito sul fatto che lui e i suoi supporters erano presi di mira dalle piattaforme social.

Un secondo aspetto individuabile è l’uso che fa del concetto di verità “forte” contrapposto al concetto di verità “debole” teorizzato dalla semiotica francese che non prevede mai una verità assoluta ma sempre dipendente dal filtro di chi parla. Bolsonaro etichetta i propri discorsi come veri perché fondati su “fatti” o “dati” mentre quelli degli avversari falsi perché non dimostrati né da “fatti” né da “dati”.

Questa è la replica che il 9 gennaio Bolsonaro ha pubblicato su Twitter alle accuse di Lula dopo gli attacchi dei suoi sostenitori: “Respingo le accuse, senza prove, a me attribuite dall’attuale capo di Stato del Brasile. Durante tutto il mio mandato, ho sempre rispettato la Costituzione, rispettando e difendendo le leggi, la democrazia, la trasparenza e la nostra sacra libertà”.

Abbiamo quindi visto come Bolsonaro sia prima di tutto egli stesso un tassello molto importante del panorama informativo brasiliano provvedendo da sé a fornire notizie disintermediate dai media, così da far arrivare più facilmente il suo punto di vista a chi lo ascolta. Espedienti come lo schema binario noi/loro e la verità “forte” contribuiscono a polarizzare ancor di più l’opinione pubblica favorendo l’emersione di sentimenti sempre più “aggressivi” tra i suoi seguaci.

 

Altre fonti articolo:

https://ilcaffegeopolitico.net/brasil-paralelo-la-piattaforma-di-streaming-che-fa-propaganda-per-bolsonaro

Per approfondimenti:

Semiotica e comunicazione politica – Giovanna Cosenza