23 Giu Sport e sostenibilità ambientale
A cura di Bianca Maria Landini
Il concetto di sostenibilità, per definizione, si riferisce al soddisfacimento dei bisogni attuali senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri, garantendo un equilibrio tra crescita economica, cura dell’ambiente e benessere sociale.
Bisogna innanzitutto comprendere che la natura e l’ambiente non sono una fonte inesauribile di risorse ed è necessaria la tutela e l’uso razionale.
La sostenibilità, inoltre, sta promuovendo una crescita economica che genera ricchezza equa per tutti senza danneggiare l’ambiente. Gli eventi sportivi generano una profonda carbon footprint, ma sono anche sempre più colpiti da eventi estremi o inquinamento, come il cattivo stato delle acque alle Olimpiadi di Rio (2016). Forse è per questo che sempre di più i volti degli atleti rappresentano un punto di riferimento ed un esempio da seguire per la lotta al cambiamento climatico. Gli atleti, in quanto utenti, sono i primi beneficiari della buona conservazione dell’ambiente. Proprio perché, negli ultimi anni, catastrofi naturali e climi estremi hanno messo in pericolo più di un evento sportivo. Ad esempio, la maratona di New York del 2012 è stata annullata a causa dell’uragano Sandy. Nel 2019, il tifone Hagibis, considerato la tempesta più potente che abbia colpito il Giappone da decenni, ha costretto alla cancellazione di diverse partite di coppa del mondo di rugby. Lo stesso tifone ha alterato il Gran Premio di Formula 1, sul circuito di Suzuka. Dal 2010, le partite di cricket, la cui disputa può durare per giorni, hanno dovuto essere ridotte fino al 25% in Inghilterra e Galles a causa della pioggia che rende impraticabili i campi da gioco. Inoltre, abbiamo visto i maratoneti soffrire il caldo a Doha ai Mondiali di atletica leggera, sciatori preoccupati per il futuro dei loro eventi in montagna e la preoccupazione per lo stato delle acque prima dei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro.
Uno dei gesti più belli a favore della sostenibilità ambientale è quello di Killian Jornet, considerato uno degli skyrunner più forti al mondo, che ha lanciato il progetto Outdoor Friendly Pledge, una carta dei valori affinché atleti e organizzatori di eventi possano trasformare le loro gare in eventi più sostenibili.
L’iniziativa più impattate, però, è stata decisa a livello europeo, attraverso l’accordo ONU “Sports for Climate Action”. Lo Sports for Climate Action Framework ha due obiettivi principali: raggiungere una chiara traiettoria per la comunità sportiva globale per combattere il cambiamento climatico e utilizzare lo sport come strumento unificante per guidare la consapevolezza e l’azione sul clima tra i cittadini globali.
Tutte le organizzazioni sportive europee sono invitate a partecipare e firmare questo accordo, con lo scopo di supportare e guidare tutti gli attori sportivi nel raggiungimento degli obbiettivi di cambiamento climatico globale. Si tratta di un vero e proprio viaggio verso la neutralità climatica, attraverso uno sforzo unanime.
Per raggiugere questo scopo, le organizzazioni si devono, innanzitutto, assumere la responsabilità della loro impronta climatica e cercare di posizionare il settore dello sport sempre più verso un’economia a bassa emissione di carbonio, oltre ad aumentare la consapevolezza dell’urgenza di raggiungere questi obbiettivi.
“Sono passati quattro anni da quando abbiamo lanciato lo Sports for Climate Action Framework, più di 280 organizzazioni sportive si sono impegnate a raggiungere l’obbiettivo di allineare lo sport agli obiettivi dell’Accordo di Parigi”, ha detto Patricia Espinosa, segretario esecutivo delle Nazioni Unite per il cambiamento climatico. “Il settore ha accettato con entusiasmo la sfida, ma ci ha anche detto che vuole fare di più e farlo più velocemente. Queste organizzazioni sono ora sfidate a ridurre le emissioni del 50 per cento entro il 2030 al più tardi e a raggiungere emissioni nette zero entro il 2040”, ha aggiunto.
Per concludere, il cambiamento climatico ha impattato fortemente anche l’ambito sportivo e le lotte per contrastarlo sono, per fortuna, sempre più forti e sempre più numerose. Il seguito e la fama di molti atleti e di molte società sportive devono iniziare – nel caso in cui non l’abbia già fatto- a sfruttare questa visibilità per uno scopo tanto importante come la salvaguardia del nostro pianeta.
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