Una vittoria fuori dal campo della nazionale USA di calcio femminile: la conquista dei propri diritti

A cura di Bianca Maria Landini

È ufficiale: finalmente le calciatrici della nazionale USA saranno pagate quanto gli uomini. Una notizia strabiliante che ha portato entusiasmo alle lotte di genere ancora dannatamente attuali.  Infatti, il divario salariale è purtroppo ancora molto diffuso in tutto il mondo e in molti addirittura lo considerano come una cosa perfettamente normale da accettare supinamente.

Ciò nonostante, le calciatrici della nazionale americana non si sono arrese davanti agli stereotipi di genere e hanno affrontato per ben 6 anni battaglie legali contro l’associazione U.S Soccer. Dopo aver vinto questa battaglia, non solo hanno ottenuto la parità salariale, ma anche un rimborso di ben 24 milioni di dollari per i mancati guadagni del passato.

Il calcio è sport percepito in maniera mascolina e condensa, in molti casi, molti stereotipi di genere; nella nostra società tutti lo vedono il calcio come uno sport che le donne non possono praticare. Per anni, e ancora oggi, il calcio femminile è stato deriso e non preso in considerazione. Di fatto, non esistono sport maschili e sport femminili; è un modo di pensare che deve essere superato il prima possibile per poter frantumare la discriminazione di genere.

Questa lotta ha avuto certamente un riscontro positivo, ma purtroppo dobbiamo ancora fare i conti con la nostra coscienza e con la nostra cultura; è sconcertante pensare che lo stipendio dei calciatori maschi è più del doppio.

L’8 marzo è appena passato e si è celebrata la Festa delle Donne, ma è fondamentale continuare a lottare tutti i giorni per poter ottenere una parità di genere, soprattutto a livello salariale. Le donne non possono più essere esclusivamente associate alla dimensione domestica e familiare, ma devono, se vogliano, potersi costruire una posizione professionale soddisfacente, nello sport come in ogni altro campo dell’agire umano. Il risultato delle calciatrici americane rappresenta un piccolo ma significativo traguardo, un punto di inizio che ci fa ben sperare nel futuro. Un futuro in cui la lotta di genere non sia più necessaria.