“Impossibile”. È questa la parola che si è sentito continuamente ripetere l’alpinista nepalese Nirmal Purja.  Ma quella parola non lo ha fermato dal portare al compimento un’impresa che ha segnato per sempre la storia dell’alpinismo. “Project Possible”, così chiamato da lui proprio per sottolineare come nulla sia impossibile finché si ha coraggio e visione.

Nirmal Purja: l’uomo del Possibile

A cura di Bianca Maria Landini

Foto postata da Nirmal Purja sulla sua pagina Facebook in data 04/12/21 (www.facebook.com/NimsPurja)

“Impossibile”. È questa la parola che si è sentito continuamente ripetere l’alpinista nepalese Nirmal Purja. Ma quella parola non lo ha fermato dal portare al compimento un’impresa che ha segnato per sempre la storia dell’alpinismo. “Project Possible”(ovvero “Progetto Possibile), così chiamato da lui proprio per sottolineare come nulla sia impossibile finché si ha coraggio e visione.

Il suo obiettivo era quello di scalare tutti e 14 gli Ottomila in meno di 7 mesi battendo il record precedente di 7 anni e 10 mesi.

Il sacrificio ha giocato un ruolo fondamentale, non solo nell’impresa ma in tutta la vita dell’alpinista, cresciuto nella povertà, e arrivato a rinunciare al proprio lavoro per poter conseguire i suoi obiettivi e realizzare i suoi sogni. A dargli la prima spinta è stato l’ingresso nei corpi speciali nepalesi, che lo hanno avvicinato in primis all’alpinismo d’alta quota. Dopo aver scalato il suo primo Ottomila ha realizzato che non c’è niente che l’uomo non possa fare, se solo è disposto a farlo. È stato proprio questo il messaggio che ha deciso di lanciare, documentando tutta la propria avventura sui social network.

Grazie alla popolarità raggiunta durante il progetto è riuscito a superare l’ultimo ostacolo che gli si è presentato davanti: il governo cinese non rilasciava più i permessi di scalata per il Shisha Pangma (l’ultima montagna che restava da scalare). Nirmal lancia così una richiesta di aiuto a tutti i suoi followers che lo iniziano a sostenere virtualmente, lanciando appelli al governo cinese. Nel frattempo, l’alpinista convoca conferenze stampa e fa molti colloqui con il governo nepalese, che riesce finalmente ad ottenere un permesso speciale di scalata per il proprio rappresentante.

Nonostante le critiche e le polemiche da parte di altri alpinisti, Nirmal Purja ha realizzato questo sogno in soli 6 mesi e 6 giorni polverizzando il record precedente.

“[…] Rappresento coloro che mettono tutto per la loro visione e continuano a insistere, nonostante qualsiasi cosa gli altri abbiano da dire. […] Io rappresento la positività e l’implacabile ricerca dell’eccellenza.

Tutto nella vita è possibile se si è armati solo di un approccio determinato e una mentalità positiva.”

La storia di Nirmal Purja è oggi anche un documentario Netflix che testimonia l’impresa e, indirettamente, anche il ruolo e la potenza di una campagna di comunicazione alimentata dai sogni di persone diverse per nazionalità, per estrazione sociale, per età che hanno accompagnato- tutte, indistintamente- le gambe, le spalle e le braccia di Nirmal Purja. Su, fino alle vette.