Talenti italiani nel mondo: Anna Grassellino

A cura di Elena Carmazzi

Anna Grassellino porta in alto il (buon) nome del nostro paese nel mondo da quasi venti anni. Ad appena 39 anni, lo scorso anno è stata scelta per guidare la costruzione del più potente computer quantico mai concepito ed è appena stata eletta donna “D” dell’anno da Repubblica, sbaragliando la concorrenza di altre 49 eccellenze femminili che hanno segnato il 2020.

Nata a Marsala (Sicilia) nel 1981, dopo la laurea in ingegneria elettronica a Pisa, all’età di 24 anni vola in Pennsylvania per svolgere un dottorato in fisica. Nel 2004 entra come ricercatrice al Fermilab di Chicago, uno dei templi della fisica moderna; qui conosce Nigel Lockyer, uno dei più importanti fisici odierni, con cui inizia a lavorare su ricerche la portano a stabilirsi in pianta stabile negli US. Insieme lavorano sulla tecnologia a radiofrequenza superconduttiva e Anna Grassellino cresce professionalmente, fino a ricoprire il ruolo di vicedirettrice di divisione. Nel 2017 viene premiata dal Presidente Barack Obama con il Presidential Early Career Award for Scientists and Engineeers, , il massimo riconoscimento per giovani ricercatori scientifici.
Ad agosto 2020 arriva all’attenzione della stampa internazionale e italiana grazie alla nomina ricevuta per dirigere il Superconducting Quantum Materials and Systems Center di Chicago. Le è stata affidata la gestione di 115 milioni di dollari e 200 scienziati da coordinare, con l’obiettivo di dar vita al più moderno computer quantico al mondo. Questo ‘super computer’ potrebbe portare alla creazione di una nuova rete Internet o alla decifrazione della materia oscura nell’universo. Negli Stati Uniti si trovano solo cinque centri come questo: i restanti quattro sono diretti da uomini. In un’intervista rilasciata ad Io Donna Anna Grassellino ha spiegato che il computer quantico su cui sta lavorando “saprà processare in pochi minuti calcoli che oggi i computer più potenti compiono in qualche centinaio di anni”. Le nuove scoperte non avranno ricadute pratiche nell’immediato ma come ricorda la scienziata “quello che fanno oggi i cellulari poggia sulle scoperte di meccanica quantistica d’inizio Novecento”. Ma la cosa che ci è saltata agli occhi è il fatto che questo computer possa velocizzare la progettazione di farmaci e vaccini, oltre ad essere l’obiettivo dei Paesi più potenti – Stati Uniti e Cina in testa – per le sue applicazioni nel settore della sicurezza nazionale.

Il team della professoressa Grassellino collabora con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare italiano. Più precisamente con il centro di ricerca dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, situati ad Assergi in provincia de L’Aquila, impegnati particolarmente nello studio delle astroparticelle. Questo rappresenta il più grande laboratorio sotterraneo del mondo: in parte in superficie e in parte a 1400 metri di profondità sotto il massiccio del Gran Sasso. La posizione è dovuta dalla schermatura offerta dalla montagna necessaria per osservare e studiare fenomeni estremamente rari e particelle sconosciute, come neutrini e materia oscura. La forte presenza italiana in questo progetto è sicuramente un motivo di orgoglio nazionale, nonostante ‘in casa’ debba ancora muovere passi da gigante in merito di investimenti nella ricerca scientifica.