CafFERPI: dalla Global Alliance al ruolo della comunicazione durante l’emergenza sanitaria.

A cura di Rita Cristofano

L’ospite del CafFERPI del 18 marzo è stato Biagio Oppi, delegato Ferpi Emilia-Romagna, Corporate Communication & Media Relations di Alfasigma e docente in Comunicazione di Impresa all’Università di Bologna. 

Con Oppi si è parlato di Global Alliance, l’alleanza globale per le relazioni pubbliche e la gestione della comunicazione, nata venti anni fa grazie all’impegno di otto associazioni internazionali, tra cui Ferpi.

Il ruolo della Federazione Relazione Pubbliche Italiane è sempre stato centrale in Global Alliance; infatti Toni Muzi Falconi, già presidente Ferpi,  è stato il primo presidente di Global Alliance, Amanda Jane Succi ha ricoperto anni dopo il segretario generale. Inoltre, Global Alliance ha organizzato i suoi due primi grandi eventi proprio in Italia: il primo a Roma nel 2004 e il secondo a Trieste nel 2005.

“Global Alliance nasce con l’obiettivo di standardizzare i codici etici, ovvero dotarsi di un codice etico di riferimento a livello globale” ha esordito Biagio Oppi.

In seguito al codice etico sono stati realizzati una serie di altri documenti rilevanti a cui tutte le associazioni di professionisti che si occupano di relazioni pubbliche e che aderiscono a Global Alliance fanno riferimento quando implementano i propri codici.

“Si tratta di una specie di organo di primo grado nella deontologia e nel creare determinati standard” ha chiarito il docente bolognese illustrando che “uno di questi è il work capability framework, un documento emesso qualche anno fa in cui, dopo un lungo studio, sono state individuate le funzioni chiave del comunicatore e del relatore pubblico e le competenze che questo professionista dovrebbe avere, in modo da costruire un percorso formativo che possa essere riconosciuto a livello internazionale. Tale percorso viene già riconosciuto dalle associazioni canadese, inglese e americana e inserita nel loro percorso di accreditamento”.

Global Alliance dedica un tema specifico ad ogni mese dell’anno; lo scorso è stato il mese dell’etica, marzo quello della trasformazione dei cambiamenti, mentre aprile si focalizzerà sulla tematica dell’educazione in diversi campi: educazione a distanza, delle relazioni pubbliche, alla comunicazione.

Il periodo della pandemia ha avuto un’influenza evidente sulle nostre abitudini, lasciando molto spazio al digitale. Forse è arrivato il momento di rimettere al centro la relazione e in questo, il relatore pubblico per le comunità potrebbe avere un compito rilevante, ha fatto notare Oppi.

Passando ad un altro tema tanto attuale quanto “critico” in questo momento, lo stesso Oppi ha dato la propria opinione sui vaccini, partendo da una considerazione sul tema della fiducia. “La fiducia è un bene enorme, molto faticoso da ottenere e difficile da garantire” ha spiegato. Quando si creano aspettative enormi, e soprattutto, quando alcune di esse non vengono rispettate, è molto probabile che si scatenino sfiducia, crisi e contestazioni. Come ha sottolineato Oppi, l’emergenza sanitaria è stata un’esperienza difficile e nuova per tutti, ma è bene chiarire che le alte aspettative non sono state create dalle aziende, ma, in gran parte, anche dalla politica, che in questo ha giocato un ruolo importante.

“Credo che il nostro mestiere diventi ancora più motivante in questo momento, perché ci consente veramente di dare un valore aggiunto alla società e alle organizzazioni per cui lavoriamo” ha sintetizzato Oppi.

Per quanto riguarda la campagna vaccinale da un punto di vista industriale e tecnologico, si è trattato di un’impresa eccezionale, secondo il parere dell’ospite. Basti pensare che si è partiti con i primi tentativi a fine gennaio e si è arrivati a fine novembre ad aver testato i primi vaccini su decine di migliaia di persone.

“Per l’industria farmaceutica questa sarebbe stata un’occasione enorme, perché abbiamo sempre riscontrato difficoltà in termini di reputazione” ha spiegato Oppi.

“Avremmo avuto l’opportunità, a livello globale, di posizionare la farmaceutica a un punto veramente elevato, ed è stato così fino a settembre, poi non siamo più stati in grado di gestire la situazione, diminuendo il valore della reputazione”.

E così, infine, Biagio Oppi ha rivelato alcuni accorgimenti utili a garantire maggiore fiducia: l’applicazione di una comunicazione responsabile, che cerca di ascoltare e di confrontarsi, riportando i punti di vista in maniera trasparente e non manipolatoria.