27 Feb Missione Nasa Mars, la Terra non ci basta più
A cura di Sofia Davalle
Da sempre, la Terra è risultata troppo limitata per la curiosità dell’uomo, che dapprima si è avventurato nei luoghi più sperduti del pianeta, per poi affacciarsi sullo spazio e approdare sulla Luna.
La popolazione sta aumentando, le risorse sono sempre meno e le problematiche ambientali stanno sfuggendo dal nostro controllo, ma, nonostante queste difficoltà, i desideri di conoscenza e di curiosità dell’uomo persistono.
Il 18 febbraio 2021 è atterrato su Marte il quinto rover delle Nasa Perseverance, accompagnato dal piccolo drone Ingenuity.
La missione, denominata Mars 2020, segna l’avvio del programma Mars Sample Return (Msr), una campagna costituita da una serie di spedizioni tra il 2020 ed il 2031 per raccogliere campioni di roccia e polvere dalla superficie di Marte e riportarli sulla Terra per analizzarli. Il progetto vede come protagonisti la Nasa e l’Agenzia Spaziale Europea (Esa), ma anche l’industria italiana, con il gruppo Leonardo, che contribuirà alla realizzazione di tale programma.
Lo scopo di Perseverance e del drone è quello di esplorare il cratere Jezeero alla ricerca di forme di vita. Quest’ultimo, formatosi miliardi di anni fa a causa dell’impatto di un asteroide, si è riempito d’acqua ed è diventato un lago profondo 500 metri, per poi prosciugarsi in seguito al cambiamento climatico di Marte.
La missione si svolgerà nell’arco di due anni, durante i quali il rover setaccerà il suolo per raccogliere i primi campioni che saranno inseriti in contenitori e depositati in luoghi precisi. Il loro recupero è previsto nel 2026 e nel 2031 un’altra missione dovrà portarli sulla Terra.
Il primo volo di perlustrazione del pianeta rosso da parte del drone è previsto per il 19 Marzo 2021, ed essendo la prima macchina di questo tipo a volare su un pianeta diverso dalla Terra, vi sono dei dubbi riguardo alla capacità del veicolo di sopportare le basse temperature della notte marziana. Infatti, nonostante Marte sia il pianeta più “vicino” alla Terra, resta ancora ampiamente sconosciuto e difficile da raggiungere; basti pensare che solo il 40% dei veicoli che finora hanno tentato di posarsi sul suolo marziano ha raggiunto l’obiettivo.
Al momento, l’unico scopo della missione è quello di cercare altre eventuali forme di vita, ma oltre a questa domanda che da sempre caratterizza il genere umano, nascono nuove esigenze.
Di fronte ad uno scenario mondiale instabile, caratterizzato da disastri naturali, cambiamenti climatici, carestie e mancanza di risorse, sorge il dubbio che un solo pianeta non possa più bastare. Il progetto Nasa Mars potrebbe diventare l’inizio di una missione che va ben oltre la perlustrazione di un pianeta e che potrebbe convertirsi nella soluzione alle problematiche del nostro prossimo futuro, aprendo nuovi scenari e opportunità.