L’Alma Mater potrebbe accogliere una delle sedi della United Nations University

A cura di Rita Cristofano

L’Università di Bologna ha espresso la propria disponibilità ad accogliere una delle sedi dell’Università delle Nazioni Unite.
La United Nations University, che nasce nel 1973 a Tokyo ed è presente con diversi istituti specifici nel resto del mondo , non è un’università come viene intesa tradizionalmente.
Si tratta, infatti, di un centro di ricerca in cui collaborano professori e ricercatori di tutto il mondo; insieme si occupano di problemi universali e di trovare soluzioni per il benessere collettivo.
L’obiettivo dell’UNU è promuovere la ricerca e i programmi educativi nel campo dello sviluppo sostenibile, cercando di contribuire, in modo particolare, alla realizzazione dei paesi in via di sviluppo.
La notizia della candidatura è stata era nota lo scorso 22 dicembre, quando il presidente della Regione Emilia- Romagna, Stefano Bonaccini , si è confrontato con il ministro Luigi Di Maio.
Secondo Unibo Magazine, ll Tecnopolo bolognese potrebbe dedicare l’istituto dell’UNU ai Big data e all’Intelligenza Artificiale per studiare gli impatti climatici rispetto alle modifiche degli habitat umani.
A sostenere l’iniziativa sarà anche il Centro per la Conservazione del Patrimonio Sostenibile dell’Università per Stranieri di Perugia e la Rete delle Cattedre Unesco del Mediterraneo.
Grazie al costante lavoro della Regione Emilia-Romagna, oltre alla sede dell’Università delle Nazioni Unite, il Tecnopolo di Bologna potrebbe accogliere anche il Data center del Centro meteo europeo per le previsioni metereologiche a medio termine (ECMWF), l’Agenzia Italia Meteo e, ancora, il supercomputer europeo Leonardo.
“Il Tecnopolo” commenta il ministro Luigi di Maio “dimostra che l’Italia è un Pese che guarda al futuro”.
Fiduciosi che la proposta possa trasformarsi presto in realtà, seguiremo per voi l’evolversi della vicenda.