La parola della settimana: coerenza

di Anna Luna Di Marzo

Coerenza: conformità tra principi e comportamento (Zanichelli).

Parlare di coerenza in un’epoca tanto frammentata come quella in cui viviamo oggi, è impresa ardua; le sfumature sono molte, e le interpretazioni altrettante. Parlando di coerenza in senso stretto, si tratta della capacità di riuscire a mantenere un rapporto di conformità tra quelli che sono i propri principi e quello che poi è effettivamente il proprio comportamento. Nell’ambito della scienza comunicativa la coerenza dovrebbe, almeno teoricamente, rappresentare uno dei punti cardine di un efficace processo relazionale. Questo perché il comunicatore ha il compito di praticare la coerenza non solo nelle idee ma soprattutto nel metodo che utilizza implementando così la propria credibilità. Coerenza e credibilità, infatti, vanno di pari passo nella comunicazione.

Un esempio pratico molto interessante da analizzare, a pochi giorni dalla conclusione delle elezioni regionali emiliano-romagnole, è la campagna elettorale intrapresa dal già Presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Già nel 2013, Matteo Colle ha analizzato la campagna elettorale del PD, mostrando come la coerenza sia stata punto vincente nella comunicazione. In tal senso la vittoria di Bonaccini poggia su diversi fattori, tra cui la capacità di aver costruito una comunicazione fortemente permeata dalla coerenza. Prendendo in analisi il primo comizio, tenutosi il 09 dicembre 2019 in piazza Maggiore a Bologna, Bonaccini usa tre parole chiave: identità, valori e concretezza. Dunque, discutere del problema concreto e proporre una soluzione. L’esempio dimostra anche come la coerenza debba essere interpretata non come un simbolo astratto, quanto come un vero e proprio valore concreto. Anche e soprattutto nell’ambiente digitale dove assume un valore simbolico e, nel contempo, qualitativo, venendo riconosciuto e apprezzato dall’utente in un’ottica relazionale di medio-lungo periodo. Ci ritroviamo dunque di fronte ad un principio che aggrega in sé una forte valenza simbolica affiancata da un altrettanto forte concretezza. Se questo, da una parte, comporta un’intensa responsabilità ed una matura consapevolezza da parte delle organizzazioni dall’altra implica il raggiungimento del Santo Graal comunicativo: una fidelizzazione capace di resistere agli urti delle contingenze e dei possibili scollamenti.