Digital marketing: i 3 focus di questo 2020.

di Stefano Ricci

Durante la pausa natalizia, abbiamo avuto modo di leggere diverse testate ed ascoltare specialisti di settore dialogare sui temi digital più caldi del 2020. Proiezioni, ipotesi e, a volte, azzardi. Così, abbiamo voluto approfondire quegli aspetti che, a nostro avviso, sono i più interessanti e sui quali è utile una rinnovata riflessione.

Politica: l’anno appena concluso ha rappresentato un punto di svolta nelle policy di Twitter, TikTok, LinkedIn, Pinterest e Twitch, che hanno vietato le inserzioni politiche, assumendo una netta posizione contro la disinformazione. Nell’anno delle elezioni presidenziali americane, sarà, dunque, interessante osservare e comprendere i nuovi paradigmi comunicativi e le leve cardine che verranno sfruttate. Quale reale influenza avrà la decisione dei principali social sulla struttura delle campagne elettorali? Facebook e Instagram saranno sufficienti per la diffusione di contenuti sponsorizzati? Come cambierà il peso di influenza dei social “etici”? E come cambierà la percezione dell’utente in relazione agli scopi ed utilizzi dei diversi social?

Influencer: i like meno appariscenti su Instagram e la veloce ascesa di TikTok modificheranno presumibilmente gli equilibri del mercato degli Influencer. La previsione è che il social di Menlo Park, privato dei like, rischi di perdere appeal sull’utente. Mentre potrebbero acquistare sempre più consenso i TikToker, via via che il social si accredita tra gli utenti e nell’opinione pubblica. I primi, dunque, dovranno fare meno affidamento sui numeri e, prestare più attenzione alla qualità contenutistica. Mentre i secondi, potrebbero essere costretti ad un rilancio quantitativo per mantenere alte le aspettative iniziali e, più prosaicamente, per non essere sopraffatti dai tanti competitor.

Lunghezza dei contenuti: si tratta di una lotta eterna, di quelle che conosciamo bene: meglio un contenuto lungo o uno sintetico? I contenuti lunghi sono più complessi, richiedono maggior tempo – sia al creatore che al fruitore – ma sono più funzionali ad una relazione fidelizzata. Quelli corti, al contrario, fidelizzano meno ma si diffondono a macchia d’olio, diventando facilmente virali. Si tratta di una tendenza, e contestualmente di una scelta, utile non solo per quest’anno, ma per il nuovo decennio. Per capire, in base al pubblico che si vuole raggiungere, quale sia il metodo che meglio aderisce alle (proprie ma anche altrui) necessità comunicative.

 

Secondo voi, quali sono i trend più caldi da tenere sott’occhio in questo 2020?

 

 

Fonti e approfondimenti:

https://wearesocial.com/blog/2019/10/the-global-state-of-digital-in-october-2019

https://wearesocial.com/it/blog/2019/12/brand-social-nel-2020-aspettative-utopie-e-realta

https://www.cesvot.it/documentazione/i-social-media-il-terzo-settore

https://www.cittadiniditwitter.it/volontariato-social/volontari-e-associazioni-8-buoni-motivi-per-usare-telegram/

https://www.franzrusso.it/condividere-comunicare/social-media-marketing-2020-ecco-cosa-ci-aspetta/

https://www.hdblog.it/mobile/articoli/n511844/facebook-inserzioni-politici-pagamento-conferma/

https://www.ninjamarketing.it/2019/12/30/spotify-tastebuds-social-streaming-playlist/