La parola della settimana: percezione

di Anna Luna Di Marzo

La parola di questa settimana è percezione e abbiamo deciso di comprenderne il significato e le declinazioni che assume nell’ambito della comunicazione. Sulla percezione sono state date tante definizioni; la parola è stata oggetto di studio da parte di filosofi e psicologi. Ma che ruolo gioca all’interno della cosiddetta era digitale?

La percezione è stata definita come conoscenza intuitiva, nozione, sensazione, l’ “atto con cui si acquisisce la consapevolezza di una realtà esterna mediante i sensi”. Percezione e tempo sono legati da un filo apparentemente sottile, ma estremamente saldo. Il ruolo della percezione appare fondamentale nell’era del click immediato, dei titoli digitali che presumono una comprensione istantanea, spesso a discapito del contenuto. Il lettore deve così percepire alla velocità di un click il messaggio che il comunicatore vuole trasmettere. Ciò comporta un’ingente responsabilità, in quanto la percezione, essendo estremamente soggettiva, può collaborare nel creare persuasione, e allo stesso tempo ambiguità. Secondo un articolo pubblicato da Ferpi, La comunicazione? Una questione di percezione, molto spesso la percezione del lettore è influenzata dal ruolo giocato dal comunicatore, a discapito del messaggio stesso. La percezione è dunque un’arma a doppio taglio: sicuramente fondamentale per sviluppare uno spirito critico nel lettore, ma allo stesso tempo soggetta a interpretazioni distorte, o quantomeno errate, del messaggio che si vuole comunicare. Comunicazione e percezione vanno dunque di pari passo; compito di chi comunica, nel contempo, è l’assunzione di una responsabilità, che nell’era del digitale pare spesso vacillare: l’onestà intellettuale.

Voi che ne pensate?