Quando la comunità diventa ricerca: 20mila euro da Pieve di Cento per la ricerca

A cura di Larisa Elena Ciobanoiu

Ricordate il concerto di cui vi abbiamo parlato due mesi fa? Il 24 maggio, a Pieve di Cento, un intero paese si era riunito per la quarta edizione de La Musica Batte il Tumore Vol.4. Una serata di musica, emozioni e partecipazione, in cui il pubblico si è lasciato trasportare dalle note e dall’energia dei performer. Luci suggestive, brani coinvolgenti e momenti di grande intimità hanno creato un’atmosfera unica, fatta di sorrisi, applausi e connessioni sincere tra artisti e spettatori.

Il 31 luglio, nella Sala Vasari dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, quella promessa si è trasformata in realtà: l’associazione Pieve_Skin APS ha consegnato ad AGITO – Associazione Genitori Insieme Tumori Ossei un assegno da 20.116,94 euro.

Un momento che va oltre la cronaca: perché dietro a quella cifra c’è un’intera comunità. C’è un paese che ha scelto di esserci, di trasformare l’energia della musica in un atto concreto di speranza.

La forza di un gesto collettivo

Quei fondi non resteranno un numero su un foglio: diventeranno ricerca scientifica all’istituto e attività di supporto ai pazienti e alle famiglie. Progetti che parlano di cura a 360 gradi: dai laboratori sperimentali che cercano nuove terapie per i sarcomi ossei, fino ai momenti di intrattenimento e socialità dentro i reparti pediatrici.
“Parlare di tumore è ancora un tabù – ha sottolineato Giorgia Balboni, presidente di Pieve_Skin –. Portare le associazioni sul palco significa dare voce a chi spesso resta invisibile. È il senso del nostro impegno: fare rete, accendere i riflettori e trasformare il dolore in un seme di bene comune”.

La musica che diventa comunità

L’assegno consegnato ad AGITO si aggiunge agli oltre 45mila euro già raccolti nelle edizioni precedenti e destinati ad altre realtà come ANT, Codice Viola e AGEOP. Un percorso che dimostra come, anno dopo anno, il progetto nato in memoria di Paolo “Pevel” Campanini continui a crescere e a generare impatto reale.

Presso il Rizzoli, centro di eccellenza internazionale nella cura dei sarcomi, si conferma la fondamentale l’importanza di avere al fianco le associazioni di volontariato e le comunità locali. Perché se la ricerca va avanti nei laboratori, è anche grazie a chi, fuori, decide di sostenerla con convinzione.

Un momento di sensibilizzazione e consapevolezza

Un momento particolarmente significativo dell’incontro è stato l’intervento della D.ssa Ornella Gonzato, Presidente della Fondazione Paola Gonzato Rete Sarcoma, che ha portato alla luce il Libro Bianco dei Sarcomi. Per la prima volta in Italia, questo documento raccoglie le voci dei pazienti, mettendo in luce esperienze, difficoltà e bisogni spesso invisibili.
Il Libro Bianco non è solo un testo: è la testimonianza concreta di chi affronta ogni giorno la malattia, delle famiglie che lottano e dei medici che cercano nuove strade di cura. È uno strumento prezioso per sensibilizzare, informare e guidare la ricerca.
Come la musica unisce la comunità, il Libro Bianco trasforma le esperienze dei pazienti in guida per la ricerca.

All’incontro hanno preso parte anche il Direttore Generale Andrea Rossi dell’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli, che ha ospitato l’iniziativa, l’Assessore per le politiche della salute della Regione Emilia-Romagna Massimo Fabi, la Presidente di Pieve_Skin Giorgia Balboni e il Sindaco del Comune di Pieve di Cento Luca Borsari.

Un atto che parla a tutti

La consegna del 31 luglio è stata molto più che la chiusura di un’edizione. È stata la conferma che la solidarietà, quando nasce dal basso, diventa forza collettiva.

Un concerto, quattro band, sessanta volontari e un intero paese hanno dimostrato che la musica può fare rumore ben oltre le casse e le chitarre: può diventare strumento di cittadinanza attiva, alleanza con le istituzioni, investimento in futuro.

Dietro ogni euro raccolto c’è una storia: una famiglia che spera, un ricercatore che sogna nuove terapie, un bambino che sorride anche tra le corsie dell’ospedale.

Oltre ventimila euro raccolti, oltre ventimila motivi per credere che insieme si possa fare la differenza.