Le teorie della scarsità e della reattanza psicologica applicati al caso Swatch x Omega

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A cura di Laura Scionti e Giulia Saggese

Il marketing ci ha abituati a concepire i prodotti in una maniera differente rispetto al passato, sono infatti sempre più presenti strategie di vendita e promozione che si strutturano intorno al principio di scarsità e limitatezza. Ne sono una prova le edizioni limitate prodotte da famosi brand quali Lidl e Nutella. Ma cos’è davvero il principio di scarsità? E in che modo è correlato alla teoria della reattanza psicologica? 

La teoria della scarsità, definita da Robert Cialdini, spiega la tendenza del cliente ad acquistare d’impulso, evitando i ragionamenti preacquisto, quando si trova di fronte a un’offerta limitata dello stesso prodotto. Tale principio è sostenuto dalla teoria della reattanza psicologica di Jack Brehm, secondo la quale tanto più è complesso raggiungere un obiettivo, tanto maggiore è il desiderio dell’individuo di perseguirlo. 

Queste due teorie spiegano quanto accaduto in occasione dell’uscita dell’orologio MoonSwatch di Swatch e Omega. Questa nuova linea è unica nel suo genere perché ripropone lo stile del modello Omega MoonWatch, indossato dagli astronauti dell’Apollo 11, ma ad un prezzo accessibile. Questa partnership ha portato folle di appassionati a mettersi in coda per ore davanti ai punti vendita di Swatch, nella speranza di riuscire ad acquistarne un modello. L’elevato numero di richieste ha spinto i punti vendita a consentire l’acquisto di un solo MoonSwatch per persona, determinando il persistere delle code per giorni. Ad aumentare la percezione della scarsità del prodotto è stato anche il numero limitato di orologi per ogni punto vendita che ha ulteriormente intensificato il desiderio dei clienti. 

Il caso MoonSwatch di Swatch e Omega rappresenta il connubio vincente di unicità e scarsità a cui molti brand mirano attraverso le proprie strategie di marketing.