#BiblioTips 17: Slow Journalism. Chi ha ucciso il giornalismo?

a cura di Sara Degl’Innocenti

Slow Journalism. Chi ha ucciso il giornalismo?” di Daniele Nalbone e Alberto Puliafito, Fandango Editore, 2019.

Presentiamo oggi il testo dedicato al cosiddetto Slow Journalism, un metodo che riguarda l’analisi profonda e serrata di una notizia per assicurarne tanto la veridicità quanto l’affidabilità. Anche in tempi viziati dalla velocità.

I due autori analizzano le trasformazioni – prevalentemente tecnologiche – accorse, negli ultimi anni, nel settore informativo, evidenziando come principale criticità la convinzione che il giornalismo odierno debba competere con i social media. Dal confronto con questi ultimi, tuttavia, emerge un modello di business totalmente diverso che porta con sé una nuova ossessione per la quantità contenutistica a discapito della sua qualità.

Il pericolo è che l’attenzione dei professionisti e delle testate giornalistiche non sia più rivolta ai lettori ed alla bontà dei contenuti bensì al “click facile”; alla monetizzazione tramite pubblicità online e ad un riguardo smisurato agli inserzionisti.

Nalbone e Puliafito, in conclusione, propongono all’interno del loro saggio delle possibili soluzioni, auspicando un ritorno all’ascolto attivo del lettore, un’offerta di notizie più puntuali ed una alfabetizzazione digitale per i giornalisti, capovolgendo, di fatto, l’assunto per cui le nuove tecnologie siano necessariamente delle nemiche della buona informazione ed auspicando un’alleanza non più rinviabile.

Daniele Nalbone  è giornalista e responsabile web de Il Paese Sera oltre che scrittore di diversi libri di inchiesta per Edizioni Alegre come “ Le Mani sulla città. Da Veltroni ad Alemanno storia di una capitale in vendita”, 2011, e “In prima persona. Lotte e vertenze dei comitati territoriali del Lazio”, 2010.

Alberto Puliafito è consulente editoriale, fondatore della testata “Il Salto” e direttore responsabile di Slow News.