Epatologie – I pazienti dimenticati – Il racconto di CommtoAction

Si è tenuto il 21 novembre, nella splendida cornice dell’Hotel Bristol a Roma, il corso di Formazione professionale per giornalisti “Epatologie – I pazienti dimenticati”, organizzato da SICS, editore di Quotidiano sanità con la sponsorizzazione non condizionante di Alfasigma S.p.A, e moderato dal Direttore progetti istituzionali di SICS, Corrado De Rossi Re. Ha indagato a 360° gli aspetti clinici e terapeutici delle patologie epatiche.

L’inizio è stato affidato al Presidente FADOI Dario Manfellotto, che ha illustrato i principali aspetti clinici, offrendo alla platea un primo importante inquadramento sulla tematica. Gianni TestinoOspedale Policlinico San Martino – ha ulteriormente raffinato la trattazione della tematica concentrandosi sulle patologie alcool relate ed evidenziando come ogni tipo di assunzione ha effetti dannosi per fegato, cuore e cervello. Testino ha inoltre sottolineato, come, rispetto a tali tematiche, l’intervento congiunto di psicologi e famiglie sia fondamentale in un’ottica di prevenzione prima ancora che di cura. E proprio sulle famiglie e sul loro ruolo chiave nel superamento della dipendenza si basa tutto il lavoro dell’associazione AICAT, rappresentata dal Presidente Marco Orsega che ha affermato come il valore che le famiglie possono dare ai pazienti è evidente in termini di salute, sia in termini di risoluzione del problema sia in termini di riduzioni di spese. L’aspetto economico, pur spesso dimenticato quando si parla di patologie epatiche, è infatti centrale, sia per le famiglie, che per lo Stato. Secondo il docente dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Francesco Saverio Mennini, il costo totale di un paziente cirrotico per famiglie e Stato si aggira intorno ai 14.000 euro annui.

Particolarmente toccante è stata la testimonianza del Presidente di Epac Onlus, Ivan Gardini, che di questa patologia ha sofferto per oltre 20 anni e che oggi si batte per una sempre più efficace informazione preventiva e per far sì che sempre più medici di famiglia siano in grado di identificare i sintomi di queste patologie, garantendo maggiori possibilità di successo delle cure. Per combattere la stessa battaglia, Ernesto Claar e Rosa RuggieroRete Epatologica ASL Napoli 1 – hanno spiegato l’importanza della condivisione tra le diverse strutture per facilitare i processi di cura e garantire a più persone l’accesso alle migliori cure.
Il convegno si è poi concentrato sulle dinamiche comunicative più efficaci in sanità. Il docente dell’Università di Pavia, Marco Dotti, ha infatti evidenziato il tema delle fake news in sanità e di come l’unico modo per arginarle sia quello di bonificare costantemente il contesto narrativo con un’informazione sempre più verificata e per questo sostanzialmente utile per i nostri pubblici. Il discorso di Dotti è stato seguito dal CEO di Neuroset, Lucia Carriero, che, da neuroscienziata, ha spiegato ciò che succede all’interno del cervello di persone dipendenti da alcool, sottolineando come i circuiti deputati al piacere vengano modificati in maniera permanente, diminuendo le reazioni rispetto a tutte quelle attività proprie della nostra quotidianità e da cui normalmente traiamo piacere.
In ultima analisi, un racconto dettagliato ma anche complesso, che ha toccato aspetti tecnici, economici, associazionistici e comunicativi e in cui lo stesso panel presente ha dimostrato in maniera plastica come la tematica debba essere affrontata in maniera sistemica e condivisa affermando anche per la comunicazione un ruolo di rappresentanza e, in qualche modo, di coordinamento per consentire alle tante tematiche di non sovrapporsi e di procedere coese verso un obiettivo comune.

Di seguito una playlist di videointerviste realizzate durante la giornata