Precedentemente ho parlato della guerra cognitiva come l’ultimo livello evolutivo della guerra che sfrutta spesso la disinformazione. Però, svincolarsi dalla manipolazione comunicativa che caratterizza i momenti sensibili della politica significa avere chiaro il panorama narrativo sotterraneo che circola tra gli attori e gli eventi politici.

LA DISINFORMAZIONE NELLA POLITICA INTERNAZIONALE: UN PROBLEMA DI PORTATA GLOBALE

A cura di Edoardo Natali

Precedentemente ho parlato della guerra cognitiva come l’ultimo livello evolutivo della guerra che sfrutta spesso la disinformazione. Però, svincolarsi dalla manipolazione comunicativa che caratterizza i momenti sensibili della politica significa avere chiaro il panorama narrativo sotterraneo che circola tra gli attori e gli eventi politici. Panorama che, in un mondo andato oltre la globalizzazione e il progresso tecnologico, trascende la missione collettiva della politica e le logiche geopolitiche nette di alleanza o contrasto per costituire una dimensione autonoma e transnazionale di interessi singoli.

Fonte immagine: https://www.foxnews.com/world/america-first-foreign-policy-profoundly-dangerous-invites-multi-front-war-eminent-historian-warns

Dietro a una grossa parte della disinformazione politica globale ci sono paesi considerabili come fuori dal “blocco occidentale” come la Russia, la Cina e l’Iran, la cui disinformazione, pur avendo obiettivi diversi, finisce per confondersi e avere l’unico fine di creare divisioni e interpretazioni alternative della storia in chiave anti-Occidentale. La Russia, paese inventore di questo sistema e più attivo, ha ispirato la Cina e, recentemente, anche l’Iran. Esempi di azioni disinformative russe vanno dall’alimentazione del sentimento anti-Occidentale nel Sahel dopo il colpo di Stato in Niger del 26 luglio 2023, passando per l’operazione “Storm-1516” escogitata per influenzare le elezioni federali in Germania del 2025, fino al sostegno della TASS (l’agenzia stampa statale russa) e di ANO Dialog (un’associazione non-profit fondata nel 2019 dal dipartimento di Informazione e Tecnologia di Mosca) che avrebbero istituito il Global Fact-Checking Network (GFCN), una presunta associazione internazionale di esperti e organizzazioni di fact-checking utile alla diffusione della propaganda russa. La Cina, pur mantenendo apparentemente una posizione neutrale, sembrerebbe che, alla luce delle osservazioni del gruppo informatico Doublethink Labs secondo cui la Cina avrebbe collegato il nazismo ucraino alle proteste di Hong Kong, tenda a spalleggiare la Russia nella guerra dell’informazione. Infine, l’Iran, che assieme alla Corea del Nord è abile nelle attività di hackeraggio e furto delle informazioni, avrebbe sfruttato sia i social media che degli agenti che si spacciavano per studenti rispettivamente per fomentare e finanziare le proteste studentesche contro la guerra di Israele a Gaza.

Fonte immagine: https://es.wired.com/articulos/trump-suma-a-elon-musk-a-su-gabinete-para-dirigir-el-nuevo-departamento-de-eficiencia-gubernamental

Un’altrettanto grossa fetta di disinformazione viene prodotta dentro il “blocco occidentale”, soprattutto nel contesto politico degli Stati Uniti, grazie alla figura di Elon Musk: fondatore di SpaceX (di cui è anche amministratore delegato e direttore tecnico) e The Boring Company, cofondatore di Neuralink e OpenAI, amministratore delegato di Tesla e proprietario di X (l’ex Twitter). Con l’acquisizione di Twitter nel 2022 per 44 milioni di dollari e il suo assiduo sostegno a Donald Trump nelle ultime elezioni presidenziali, Elon Musk è una delle più famose figure della disinformazione occidentale perché, grazie alla modificazione dell’algoritmo per favorire nel feed i suoi contenuti o quelli simili ai suoi e alla riduzione e successiva sostituzione del team “Trust and Safety” dedicato alla sicurezza e moderazione con il sistema “Community’s notes”, ha sfruttato il suo account X come strumento strategico per la sua campagna politica globale. Con il rilancio di contenuti provenienti da account di estrema destra riguardanti teorie del complotto utili a costruire un contesto ideologico in cui ci sia uno scambio di idee e la creazione di connessioni personali tra individui attratti dalla sua figura, Musk ha, per esempio, rilanciato spesso il “Pizzagate”, teoria del complotto della destra americana nata nel 2016 che sostiene che Hillary Clinton e i democratici siano coinvolti in attività di sfruttamento sessuale minorile in una pizzeria di Washington DC. La sua versione aggiornata nata nel 2017 è la famosa teoria di “QAnon” (ne esiste anche una tendenza liberal-progressista chiamata “BlueAnon”), secondo cui Donald Trump starebbe lottando contro un Deep State costituito da una rete di democratici e celebrità dediti al satanismo e alla pedofilia. Inoltre, l’8 febbraio 2025, quando i leader del partiti estremisti di destra euroscettici del gruppo “Patriots for Europe” si sono incontrati a Madrid per identificare Trump come un esempio per l’Europa a seguito dell’uso di Musk dello slogan “Make Europe Great Again” in un suo post, è una data che dimostra la portata delle sue varie ingerenze nelle politiche dell’Europa che mirano a indebolirla normativamente e politicamente istigando l’estrema destra, oltre che a mettere al sicuro le sue aziende dalle regole comunitarie.

È evidente che le dinamiche disinformative seguano linee di interessi specifici e frammentati che vanno oltre ogni schieramento predefinito. Esse, però, influiscono pesantemente sulla vita politica. Perciò, per garantire la stabilità degli stati è necessario sviluppare nei media, nel giornalismo e nella politica valori fondati sul pensiero critico e sull’indipendenza.

FONTI: 

https://www.ilfoglio.it/esteri/2024/09/06/news/l-asse-globale-della-disinformazione-6913251/

https://www.facta.news/articoli/disinformazione-golpe-niger-russia

https://www.facta.news/articoli/disinformazione-russa-elezioni-germania

https://www.facta.news/articoli/cremlino-fact-checking-gfcn-propaganda

https://www.primaonline.it/2022/04/23/350462/i-media-cinesi-tra-propaganda-filorussa-e-disinformazione-invasione-di-fake-news-un-canale-di-liberta-le-imperfezioni-della-propaganda-russa-lepoca-digitale-secondo-putin-poca-diversity/

https://www.facta.news/articoli/elon-musk-disinformazione

https://www.facta.news/articoli/elon-musk-disinformazione-community-notes

https://www.facta.news/articoli/pizzagate-teoria-complotto-elon-musk

https://www.tpi.it/cronaca/qanon-teoria-cospirazionista-destra-italia-20200811648136/

https://www.facta.news/articoli/blueanon-teorie-complotto-elezioni-usa

https://www.facta.news/articoli/elon-musk-ingerenze-europa