Festival di Sanremo: se non ci fosse bisognerebbe inventarlo?

Evento multimediale di successo, kermesse nazional-popolare, emblema della tv generalista, varietà d’altri tempi, collage di banalità e canzonette.

Tante e differenti sono le definizioni del Festival di Sanremo ma nessuno, neanche chi si professa indifferente al programma, riesce ad esimersi dall’esprimere un’opinione su di esso. Infatti è davvero difficile, se non impossibile, sottrarsi dalle dinamiche create dal festival.

Nato nel 1951, il Festival della canzone italiana ci sembra apparentemente uguale di anno in anno, con il suo aspetto formale e i famosi “rituali” intramontabili come la tanto temuta discesa dalla scalinata al centro del palco. A distanza di anni, il programma ha saputo calarsi perfettamente nell’eco-sistema multimediale attuale, fatto di connessioni e rimbalzi continui tra TV e social, attualizzando ogni anno l’offerta musicale e coinvolgendo così anche i più giovani. 

Infatti, i dati dimostrano che la manifestazione sanremese è seguita e amata anche dalle nuove generazioni: in ogni serata dell’ultima edizione oltre 576 mila dispositivi digitali sono risultati essere connessi con le piattaforme Rai e i contenuti, relativi allo show, pubblicati sui diversi social media hanno originato oltre 13 milioni di visualizzazioni (fonte Rai).

A questi risultati contribuisce una costruzione dell’evento di grande professionalità e precisione nonché una strategia di comunicazione profilata ed efficace, capace di coinvolgere ogni tipo di media e di pubblico.

Sanremo entra così nel dibattito collettivo a dicembre (due mesi prima dell’inizio della manifestazione vera e propria) generando aspettative e discussioni già al momento della scelta dei cantanti e del conduttore mentre se ne continua a parlare, nei media e nel dibattito pubblico, per svariate settimane dopo l’ultima serata dello show canoro avvenuta a metà febbraio.

Eppure, tutti riconosciamo il debordante “generalismo nazional-popolare” e la vaghezza, se non la futilità, di questo appuntamento mediatico-musicale. Ma potremmo davvero farne a meno?

Di certo non il comune di Sanremo, l’industria musicale italiana e la Rai ma neanche l’economia nazionale e, forse, noi tutti. Difficile, infatti, trovare eventi alternativi che generino un beneficio economico complessivo di 245 milioni di euro (secondo le stime realizzate dalla società di consulenza E&Y per l’ultima edizione).

Ne risentirebbe profondamente anche il comune di Sanremo che, senza il festival, rinuncerebbe all’indotto prodotto dai 35.000 visitatori della città rivierasca nel periodo della manifestazione (secondo lo studio della società Lybra Tech pubblicato da Corsera). Così come ne resterebbe colpita anche l’industria musicale nazionale perdendo un efficace mezzo di promozione della musica italiana; infatti ad oggi il 54% delle vendite annuali è ottenuto grazie alle canzoni presentate a Sanremo (fonte FIMI).

Anche Rai risentirebbe della mancanza del festival non potendo più contare sui 65 Milioni di euro di investimenti pubblicitari che riceve (Sole24ore) grazie agli ascolti dello show musicale sanremese.

Oltre ai danni da un punto di vista economico dobbiamo considerare anche la perdita dei contenuti e dibattiti veicolati sui social media che ruotano attorno al festival e su cui fanno leva molti content creator e influencer per pubblicizzare svariati brand (soprattutto di moda) che non sempre hanno la possibilità di acquistare gli spazi pubblicitari “classici”, venduti da Rai.

Risulta quindi evidente, al di là degli impatti economici, sicuramente non recuperabili a breve termine, come, senza Sanremo, verrebbe a mancare un evento che fa parte della storia collettiva del nostro paese, con ben 75 edizioni, e che rappresenta per molti di noi una rassicurante “certezza” in un mondo in accelerato cambiamento.

Il Festival di Sanremo si rivela essere un evento di massa che è anche una delle poche occasioni capaci di coinvolgere tutte le età e generare partecipazione all’interno delle famiglie e che, proprio per questo, si è trasformato in una ricorrenza annuale attesa da molti.

Per questi motivi il Festival di Sanremo esiste ed esisterà anche nel prossimo futuro; perché come abbiamo visto è difficile farne a meno.