07 Mar IL SISTEMA CARCERARIO ITALIANO: UN SISTEMA DA SALVARE
A cura di Anna Serafini
Il 13 e 14 febbraio si è tenuto a Roma un convegno per i 50 anni dell’approvazione della legge n. 354 del 26 luglio 1975, nota come Ordinamento Penitenziario. Una legge che ha rappresentato un punto di svolta per il sistema carcerario italiano, introducendo i principi di rieducazione e trattamento individualizzato come obiettivi primari della pena. La riforma segna il passaggio da un sistema repressivo a uno orientato alla rieducazione e al recupero sociale dei detenuti; tuttavia, le condizioni delle carceri nel nostro paese rappresentano un ostacolo alla realizzazione della riforma.
Un salto nel passato
L’introduzione dell’Ordinamento Penitenziario sostituisce il regolamento carcerario fascista del 1931 che utilizzava la privazione, la sofferenza fisica e la punizione come strumenti per scontare la pena. Infatti, inizialmente il carcere era concepito come un luogo impermeabile e isolato dalla società libera e questo si rispecchiava anche nell’architettura delle strutture penitenziarie, ispirate al modello del Panopticon di Bentham. L’obiettivo era quello di ottenere un rispetto rigoroso delle regole attraverso pratiche quotidiane di violenza e la violazione della dignità della persona.
Sulla carta, la legge del 1975 mette al centro l’umanizzazione e il rispetto dei diritti fondamentali dei prigionieri, attraverso opportuni contatti con il mondo esterno e con la propria famiglia, l’accesso all’istruzione e al lavoro, la possibilità di uno scambio tra la popolazione detenuta e libera, finalizzato al reinserimento dei detenuti nella società.
Tuttavia, ancora oggi si discute dei risultati ottenuti e delle problematiche rimaste irrisolte: il sovraffollamento delle carceri, le precarie condizioni di vita dei detenuti e il lavoro svolto per la loro riabilitazione sociale portano a porsi interrogativi sulle reali applicazioni della legge.
Un sistema complesso
Il sistema penitenziario italiano presenta infatti numerose criticità.
Secondo le ricerche effettuate da Antigone, la popolazione italiana detenuta continua a crescere, al 16 dicembre 2024 in Italia erano 62.153 le persone detenute per una capienza di soli 51.320 posti, con un tasso di affollamento medio del 132,6%. Inoltre, nelle 87 carceri visitate dall’Osservatorio Antigone negli ultimi 12 mesi, su 28 istituti nel 32% di essi non erano garantiti nemmeno tre metri quadri calpestabili per ogni persona. I detenuti sono costretti a stare chiusi nelle loro celle strapiene e senza un’adeguata ventilazione e refrigerazione per molte ore al giorno. È evidente che le condizioni disumane e degradanti nelle quali sono costretti a vivere i detenuti ostacolano il lavoro degli operatori, rendendo difficile fornire l’adeguata assistenza alle fragilità e alle necessità delle singole persone. “Laddove esistono situazioni di grave sovraffollamento il detenuto è sempre più anonimo, sempre più un numero anziché una persona”, dichiara Patrizia Gonnella presidente di Antigone.
L’elevato numero di detenuti, la mancanza di adeguate strutture e di un numero sufficiente di operatori compromette il corretto funzionamento del sistema, rendendo i detenuti bersagli primari di esclusioni e discriminazioni. La detenzione viene così utilizzata come contenitore di marginalità e devianza sociale, mentre le misure alternative, invece che favorire il reinserimento, si trasformano in sistemi di sorveglianza estesa sul territorio. È importante porre attenzione sulle carceri e sulle loro storie, perché ancora oggi, parte significativa dell’opinione pubblica vede la prigione come luogo di punizione e sicurezza, quando nel frattempo c’è fatica, sofferenza e morte.
FONTI:
- Antigone.it
- Lavialibera.it
- Ministero della giustizia
- Ambientediritto.it
- https://www.buonenotizie.it/societa/2024/09/22/listruzione-dei-detenuti-educare-per-prevenire-la-recidiva/laura-severini/
- https://rivistedigitali.erickson.it/integrazione-scolastica-sociale/archivio/vol-19-n-2/detenzione-e-uscita-dal-carcere/
- https://lospiegone.com/2021/10/05/i-diritti-umani-nel-sistema-penitenziario-statunitense/
- https://engage.doc.mn.gov/minnesota-rehabilitation-and-reinvestment-act