24 Giu Ambientenonsolo#43: L’aggiornamento di SENTIERI
Marco Talluri ha selezionato per Comm to Action: L’aggiornamento di SENTIERI
L’aggiornamento di SENTIERI, di Marco Talluri
I Siti di Interesse Nazionale (SIN) da bonificare
Oltre 75mila ettari di terreno* (ai quali si aggiunge la falda acquifera sottostante) e quasi 78mila ettari di mare, sono oggetto dei SIN. Le aree con procedimento concluso (perché è stato verificato che non sono contaminate ovvero è stata effettuata la bonifica) sono circa 7.200 ettari di terreni e 5.600 di falda sotterranea. Si tratta di aree contaminate molto estese classificate come pericolose con specifici provvedimenti e che necessitano di interventi di bonifica del suolo, del sottosuolo e/o delle acque superficiali e sotterranee per evitare danni ambientali e sanitari. I siti individuati dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio erano 57 (28 dei quali interessano la fascia costiera) sparsi in tutta Italia, ridotti a 39 con il D.M. 11 gennaio 2013, attualmente sono poco più di quaranta. Le bonifiche dei siti declassificati sono diventate di competenza delle regioni. Più in dettaglio della situazione di questi siti abbiamo parlato nell’articolo Siti di Interesse Nazionale da bonificare: avanti piano, quasi fermi.
[* ai quali si aggiunge il SIN di Casale Monferrato con oltre 64mila ettari, inerente la bonifica delle coperture e degli utilizzi impropri (polverino) dell’amianto]
Lo Studio SENTIERI
Riguardo all’impatto sanitario dei SIN sulla popolazione che vive nelle aree circostanti, esiste lo studio SENTIERI, sviluppato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), grazie al sostegno del Ministero della Salute, che svolge da molti anni un’attività permanente di sorveglianza epidemiologica delle popolazioni che vivono presso i siti contaminati di interesse per le bonifiche, con attenzione all’infanzia e ai temi delle disuguaglianze.
Le principali caratteristiche di SENTIERI sono l’identificazione a priori delle patologie associate alle esposizioni derivanti dalle sorgenti di contaminazione dei siti studiati e l’approccio multi-esito, che analizza esiti sanitari multipli (mortalità, ricoveri ospedalieri, incidenza neoplastica e malformazioni) in diverse classi di età e nei due generi.
SENTIERI, osservando nel tempo l’evoluzione del profilo di salute delle popolazioni, permette una valutazione delle azioni preventive di risanamento ambientale, ed è in grado di offrire indicazioni di sanità pubblica e approfondimento scientifico in situazioni specifiche. Fra il 2010 e il 2019 sono stati pubblicati cinque Rapporti del Progetto SENTIERI.
Recentemente è stato presentato il Sesto aggiornamento di Sentieri, di cui vediamo le principali informazioni.
Il Sesto rapporto SENTIERI
Tra il 2013 e il 2017 nel totale dei 46 siti nazionali monitorati dalla sorveglianza epidemiologica Sentieri si è verificato un eccesso di 1668 decessi l’anno. La percentuale dei decessi in eccesso rispetto al totale è pressoché costante nel tempo, passando dal 2,7% nel 2006-2013 (Quinto Rapporto Sentieri) al 2,6% nel periodo più recente (2013-2017). La stima è contenuta nel Sesto Rapporto sul progetto.
I tumori maligni contribuiscono per oltre la metà (56%) degli eccessi osservati. Scendendo nel dettaglio del nesso tra patologie e fattori di esposizione, la mortalità per mesoteliomi totali risulta in eccesso di tre volte nei siti con presenza di amianto e quella per mesoteliomi pleurici di più di due volte nell’insieme dei siti con amianto e aree portuali. Il tumore del polmone è in eccesso del 6% tra i maschi e del 7% tra le femmine. Inoltre, sono in eccesso la mortalità per tumore del colon retto nei siti caratterizzati dalla presenza di impianti chimici, del 4% tra i maschi e del 3% tra le femmine, e del 6% per il tumore della vescica negli uomini residente nei siti con discariche.
Il rapporto ha evidenziato anche un eccesso del rischio di ospedalizzazione che, nel periodo 2014-2018, per tutte le cause naturali nell’insieme dei 46 siti, è risultato del 3% in entrambi i generi. Un eccesso di rischio di ospedalizzazione viene osservato anche nella classe di età pediatrico-adolescenziale (0-19 anni) per il 43% delle aree studiate, e in età giovanile (20-29 anni) per il 15% delle aree contaminate.
“Il gruppo di lavoro guidato dai ricercatori Iss ha analizzato, in particolare, le patologie di interesse a priori, ossia quelle per le quali l’evidenza scientifica esistente mostra un’associazione con le fonti di esposizioni ambientali presenti in ciascun sito” – commenta il Dr Amerigo Zona, responsabile scientifico del Progetto. “Questo approccio, innovativo nel campo della ricerca sul tema, ci consente di ridurre i “falsi positivi” e riconoscere segnali del possibile contributo causale e/o concausale di ex cave e fabbriche del cemento-amianto, aree portuali, impianti petrolchimici, siderurgici, miniere, centrali elettriche, inceneritori, industrie chimiche e discariche illegali o non controllate nel determinare almeno in parte gli eccessi osservati”.
I risultati del Sesto Rapporto Sentieri sottolineano l’importanza di proseguire le attività di bonifica previste, di mantenere attivo il sistema di sorveglianza epidemiologico, e di fornire informazioni esaurienti a tutti i portatori di interesse (amministrazioni pubbliche, autorità sanitarie e ambientali, comitati, cittadini). Per alcuni siti il Rapporto fornisce indicazioni di appropriati interventi di sanità pubblica, e suggerisce approfondimenti scientifici di particolari aspetti emersi durante lo studio.