28 Mag Proposta di nuova Direttiva europea contro la criminalità ambientale
A cura di Marco Talluri
La Commissione Europea ha adottato una proposta per una nuova direttiva UE volta a reprimere la criminalità ambientale, rispettando un impegno fondamentale del Green Deal europeo. La proposta intende rendere più efficace la protezione dell’ambiente obbligando gli Stati membri ad adottare misure penali.
Definisce nuovi reati ambientali, stabilisce un livello minimo di sanzioni e rafforza l’efficacia della cooperazione tra le autorità di contrasto. Essa obbliga inoltre gli Stati membri a sostenere e assistere le persone che denunciano reati ambientali e a cooperare con l’applicazione delle norme. Questa proposta contribuirà a proteggere la natura e le risorse naturali, nonché la salute pubblica e il benessere.
Gli obiettivi principali della proposta
La proposta stabilisce nuovi reati ambientali nell’UE, tra cui il commercio illegale di legname, il riciclaggio illegale di navi o l’estrazione illegale di acqua. Inoltre, la proposta chiarisce le definizioni esistenti di reati ambientali, prevedendo una maggiore certezza del diritto.
La Commissione propone di fissare un denominatore minimo comune per le sanzioni per i reati ambientali. Qualora il reato causi o rischi di causare la morte o lesioni gravi a una persona, gli Stati membri devono prevedere almeno la reclusione fino a dieci anni.
La proposta di direttiva propone inoltre sanzioni aggiuntive, tra cui il ripristino della natura, l’esclusione dall’accesso ai finanziamenti pubblici e alle procedure di appalto o il ritiro delle autorizzazioni amministrative.
La proposta mira, inoltre, a rendere più efficaci le indagini e i procedimenti penali pertinenti. Esso fornisce sostegno agli ispettori, alla polizia, ai pubblici ministeri e ai giudici attraverso la formazione, gli strumenti investigativi, il coordinamento e la cooperazione, nonché una migliore raccolta di dati e statistiche.
La Commissione propone che ogni Stato membro elabori strategie nazionali che garantiscano un approccio coerente a tutti i livelli di applicazione e la disponibilità delle risorse necessarie. La proposta aiuterà le indagini e i procedimenti giudiziari transfrontalieri. I reati ambientali hanno spesso un impatto su diversi paesi (ad esempio il traffico illecito di animali selvatici) o hanno effetti transfrontalieri (ad esempio nel caso dell’inquinamento transfrontaliero dell’aria, dell’acqua e del suolo). Le autorità di contrasto e giudiziarie possono affrontare questi crimini solo quando lavorano insieme oltre frontiera.
La Commissione continuerà a sostenere gli Stati membri offrendo agli operatori del settore dell’applicazione della legge e alle loro reti professionali una piattaforma per le discussioni strategiche e fornendo loro assistenza finanziaria. Infine, poiché la criminalità ambientale è un fenomeno globale, la Commissione continuerà a promuovere la cooperazione internazionale in questo settore.
https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/1_1_179760_prop_dir_env_en.pdf
https://ambientenonsolo.com/wp-content/uploads/2021/12/Factsheet_Environmental_Crime.pdf.pdf