02 Ott Intervista a Alfonso Cauteruccio
a cura di Giulia Armuzzi
Comm to Action ha intervistato il Presidente di Greenaccord, Alfonso Cauteruccio, che ci ha parlato dell’Associazione e dell’evento XVI FORUM DELL’INFORMAZIONE CATTOLICA PER LA CUSTODIA DEL CREATO che si svolge a Bari proprio in questi giorni (dall’ 1 al 3 ottobre 2021).
1. Greenaccord è da sempre un’organizzazione votata all’irrobustimento della cultura della sostenibilità. Ci può raccontare il vostro presente, svelandoci qualcosa rispetto al vostro futuro?
Greenaccord si occupa di formazione dei giornalisti sulla cura della casa comune. In circa venti anni abbiamo costruito un metodo semplice ma efficace: far incontrare i giornalisti con gli scienziati. Il tema ambientale è per forza di cose trasversale e complesso e per essere ben affrontato necessita di preparazione e capacità di sapere snocciolare le grandi acquisizioni scientifiche. Basti pensare al tema dei cambiamenti climatici, per fare un esempio. Altri due aspetti importanti sono la creatività e la responsabilità. La creatività è indispensabile per ritagliarsi spazi di narrazione e per essere accattivanti perché le tematiche ambientali devono diventare, come sosteneva Alex Langer, “socialmente desiderabili” altrimenti vengono avvertite come un dazio da pagare e tutto diventa più difficile. Sentirsi responsabile per il giornalista non significa sentirsi in colpa per ciò che di sgradito accade, quanto piuttosto calarsi nelle situazioni per capirle a fondo agendo, per quanto possibile, in prossimità.
Nel futuro di Greenaccord c’è la voglia di accompagnare la transizione ecologica vagliandone però gli aspetti contenutistici per essere sicuri che le scelte siano realmente valide ed efficaci. Inoltre ci sarà lo sforzo di contribuire con la formazione ad un giornalismo di qualità. Infine, dato l’interesse generale che si è creato sul tema della sostenibilità, contribuire a far maturare la consapevolezza che attuare comportamenti “ecologici” significa semplicemente essere dei buoni cittadini.
2. La sostenibilità è un tema certamente complesso che aggrega in sé diversi ambiti ed aspettative; in che modo la narrativa giornalistica può aiutare una più consapevole comprensione di questi temi?
Premesso che la preparazione è la base su cui costruire la narrazione, è molto importante oggi il rigore delle notizie che vengono date perché -essendo la sostenibilità diventata una sfida e una bandiera da esibire- diventa delicato capire quando ci si trova davanti a situazioni che di green hanno solo la mano di verde che nasconde altro. Direi che c’è, sul tema della sostenibilità, una sovraesposizione mediatica che non ha precedenti e a volte distinguere il grano dalla pula diventa difficile e complicato. Direi che può aiutare molto il giornalista, oltre alla verifica personale, il servirsi di una rete di colleghi con cui scambiarsi dati e informazioni. Per questo Greenaccord ha costruito una rete internazionale di giornalisti perché non basta riferirsi alla propria zona per comprendere fenomeni che vanno decisamente oltre. Basti pensare alla presenza anomala di CO2che si registra negli atolli sperduti negli oceani.
3. Il XVI FORUM DELL’INFORMAZIONE CATTOLICA PER LA CUSTODIA DEL CREATO rappresenta uno degli eventi principali nella cornice di questa azione di progressivo accreditamento, del tema come dei ruoli, quale sarà il focus di quest’anno?
Per quest’anno abbiamo scelto il tema “Nessuno si salva da solo. Dalla Ludato si’ alla Fratelli tutti per un nuovo rinascimento sociale ed ecologico”. Primo elemento su cui riflettere sono le relazioni. Veniamo da mesi e mesi di privazione di relazioni e ne abbiamo fame. Deve crescere la consapevolezza che da soli non ci si salva ma che il nostro contributo è determinane se unito a quello di tanti altri. Il secondo aspetto è quello del necessario e improcrastinabile passaggio – viene chiamata transizione – da un sistema economico, produttivo e sociale che stenta a darci vero benessere ad uno diverso che abbia come fondamento la giustizia sociale ed ambientale. Come avvenuto per gli ebrei che attraverso il deserto lasciano l’Egitto per un paese dove scorre latte e miele, occorre la consapevolezza di dover attraversare un periodo difficile attraverso il deserto e ciò può comportare dover fare delle rinunce o cambiare radicalmente i propri stili di vita e le abitudini quotidiane. Siamo pronti a questo passaggio?
Durante il Forum seguiremo tre direttrici: valorizzare il cambiamento anche attraverso la creatività e l’intraprendenza dei più giovani, educarci all’uso responsabile delle risorse, e infine relazioni e mobilità sostenibile. Questi tre filoni, pur apparendo settoriali, in realtà comprendono ogni aspetto della vita dell’uomo.
Al Forum è annesso il conferimento del premio “Sentinella del Creato” ad alcuni giornalisti ed a persone del mondo della cultura e dell’imprenditoria che si sono distinti per la loro sensibilità ambientale. Mi soffermo sul termine “sentinella” che spesso viene inteso come un baluardo che blocca e non lascia passare. Credo, però, che il giornalista ambientale non si debba limitare a bloccare situazioni che generano degrado ambientale e che, invece, si debba anche preoccupare di indirizzare, di indicare la via e quindi svolgere un ruolo propositivo e proattivo.
4. Il consiglio di lettura di Alfonso Cauteruccio
Gioco in casa. La mia Vice Presidente Christiana Ruggeri, giornalista del Tg2, ha pubblicato un libro ispirato alla capacità femminile di leggere la realtà per trasformarla e renderla generativa. Christiana, nel libro Green Girls. Storie vere di ragazze dalla parte del pianeta, racconta di giovani donne che in contesti a volte difficili o impossibili si tirano su le maniche e creano scompiglio per difendere la vita del pianeta. Una lettura semplice, avvincente e immediata che può essere di ispirazione per quanti sono preoccupati per il loro passaggio personale nel deserto della transizione ecologica.