17 Giu LA COMUNICAZIONE AMBIENTALE NELLE PMI
Ospitiamo con grande piacere il contributo di Caterina Bonometto che ha seguito il secondo dei sei incontri di “Sentieri di escursionismo ambientale” organizzati da Fòrema, ICDlab e ASSINDUSTRIA VENETOCENTRO con il proposito di far conoscere metodologie e strumenti per la comunicazione ambientale.
Di Caterina Bonometto
Si è discusso di comunicazione ambientale nelle PMI nel corso del secondo appuntamento di “Sentieri di escursionismo ambientale”, ciclo di webinar ideato da Stefano Martello e da Gloria Milan di ICDLAB Sostenibilità e Comunicazione, nato dalla pubblicazione del Libro Bianco sulla Comunicazione Ambientale, curato dallo stesso Stefano Martello e da Sergio Vazzoler ed edito da Pacini Editore.
Stiamo assistendo oggi ad un cambiamento epocale, una sorta di rivoluzione copernicana in cui un’organizzazione non risponde più al solo azionista, ma è chiamata a dichiarare e a rispondere delle proprie azioni a tutti i portatori di interesse (clienti, fornitori, istituzioni, territorio). Le aziende vivono e crescono all’interno di un territorio economico produttivo dal quale prendono e al quale devono ridistribuire valore.
Questo è molto chiaro per le grandi aziende che sono tenute, anche per obblighi di legge, a dichiarare il loro impegno nel ridurre gli impatti ambientali e a dimostrare la loro correttezza nel rispettare tematiche di natura sociale ed economica.
E le piccole medie imprese, che rappresentano comunque la spina dorsale del nostro tessuto produttivo ed occupazionale, che ruolo hanno?
Sono oggi attori della sostenibilità ambientale e se non è così, in che modo possono diventarlo?
Sono queste le domande a cui Gloria Milan ha risposto dimostrando che la sostenibilità è un driver di sviluppo fondamentale anche per le PMI che ne ricavano vantaggi di natura economica e sociale: miglioramento dell’efficienza aziendale e della gestione delle risorse umane, riduzione del profilo di rischio finanziario, miglioramento dell’immagine aziendale e del capitale reputazionale.
Ma per una PMI, come per qualsiasi altra organizzazione, è fondamentale capitalizzare e valorizzare l’investimento in sostenibilità implementando una corretta strategia di comunicazione, che deve essere prima di tutto trasparente, credibile, ancorata a dati numerici e scientifici validati.
Lo dichiara Francesca Mattioli, Responsabile Sostenibilità Ambientale di FCPLAB, venuta a dimostrarci come il dato scientifico, anche complesso, possa rappresentare un’opportunità per veicolare all’esterno, in maniera concreta e responsabile l’attività di un’organizzazione.
La sfida del comunicatore è riuscire a tradurre quest’ultimo affinché possa essere correttamente compreso dai diversi pubblici di riferimento. Nasce un nuovo paradigma comunicativo, basato sulla relazione e sulla capacità di dialogare con tutti gli stakeholder, lavorando sul concetto di responsabilità e di valore condiviso, senza dimenticare che il primo stakeholder aziendale è costituito dai dipendenti e che il loro coinvolgimento è fondamentale per renderli ambasciatori dei valori che l’azienda persegue.
Due altri interventi hanno messo in luce che cosa significhi operare quotidianamente all’interno di aziende che investono, seppur diversamente e con gradi diversi di maturità, in sostenibilità e nella sua comunicazione.
Il primo ha visto protagonista Alessia Mora, responsabile ufficio tecnico e Marketing di Celenit, azienda produttrice di isolanti naturali per il settore dell’edilizia, che ha evidenziato l’importanza di investire in sostenibilità, in questo caso soprattutto di prodotto, quando si è parte integrante di una filiera complessa che richiede determinati requisiti. In questo caso, per esempio, l’ottenimento di una dichiarazione ambientale di prodotto (EPD) certificata da un ente terzo che va a dimostrare e descrivere scientificamente gli impatti sia del prodotto che del relativo processo produttivo può diventare un ottimo strumento di comunicazione riconosciuto su scala nazionale ed internazionale.
Il secondo intervento ha dimostrato, attraverso la testimonianza di Katia Pianezze, responsabile comunicazione di Suanfarma Italia, come anche una PMI possa inserire la sostenibilità all’interno di una visione integrata di strategia operativa. Fondamentale è riuscire a trasformare la strategia in azioni concrete, in un’ottica di miglioramento continuo e per il soddisfacimento di tutti gli stakeholder. Il mantenimento di un dialogo aperto e coerente è altamente premiante tanto quanto un atteggiamento di trasparenza e collaborazione con il territorio.
Una stimolante chiacchierata introdotta dal contributo di emiliano Fabris del Galileo Visionary disrict, ricca di spunti di riflessione, dalla quale è emersa una considerazione che è importante segnalare: qualsiasi azienda, di qualsiasi dimensione può intraprendere un percorso di sostenibilità, scegliendo il tipo di azione più adatto, in un percorso step by step, corredato da una comunicazione aperta e trasparente verso i propri stakeholder. Gli strumenti di misurazione, rendicontazione e comunicazione sono adattabili a qualsiasi dimensione e settore aziendale. L’importante per un’azienda, a questo punto, è credere che quello della sostenibilità sia oggi il modello più corretto per garantire il proprio futuro e contribuire a quel cambio di paradigma economico, ambientale, sociale e culturale che noi tutti stiamo vivendo.
Caterina Bonometto è psicologa del lavoro e delle organizzazioni, con consolidata esperienza nella gestione delle risorse umane in azienda e in consulenza. Dal 2016 collabora con ICDLAB su progetti dedicati all’implementazione della sostenibilità in azienda e alla sua comunicazione.