01 Mag La forza della mente: tra magia e scienza
A cura di Sofia Davalle
Ormai la nostra vita è always on, termine che indica la tendenza ad essere costantemente connessi a internet, rendendo difficile distinguere l’online dall’offline. Le attività più banali, come un acquisto o la prenotazione di un viaggio, avvengono in rete e anche durante l’attività sportiva o una camminata in montagna è possibile restare connessi per mezzo degli smartwatch che testimoniano la pervasività di internet, ormai diventato un accessorio da indossare!
Tuttavia, è ancora possibile distinguere quei pochi momenti in cui siamo completamente disconnessi, ad esempio mentre dormiamo o quando ci ritroviamo con lo smartphone completamente scarico.
Eppure, in un futuro imminente, si prospetta una vita costantemente connessa a internet 24 ore su 24, ancora più di oggi!
Nel 2016 Elon Musk, fondatore di Space Exploration Technologies Corporation, ha lanciato un progetto la cui idea di base è quella di essere sempre connessi a Internet attraverso un chip impiantato nel cervello.
La tecnologia dei chip è già stata sperimentata con successo nell’ambito biomedico e ora il progetto di Musk vuole sperimentare chip che funzionino come interfaccia cervello-macchina, utilizzabili, in futuro, per trattare malattie neurodegenerative o per connettere il cervello umano alla macchine.
I chip installati nel cervello sono stati recentemente testati su un macaco di 9 anni nei laboratori di Neuralink Corporation, l’azienda di neurotecnologie fondata dallo stesso Elon Musk. Il chip ha permesso alla scimmia di utilizzare il videogioco Pong (per l’occasione ribattezzato MindPong) senza l’utilizzo di un joystick, servendosi dei canali wirelss attivati tra il computer e il suo chip cerebrale di tipo N1 Link. Un video su YouTube ci mostra la scimmia alle prese con il videogioco senza l’utilizzo del joystick, servendosi unicamente della su mente.
Elon Musk ha riferito su Twitter che questa tecnologia permetterà alle persone paralizzate di usare lo smartphone con la mente e creerà i presupposti per consentire ai paraplegici di camminare di nuovo.
Poter utilizzare i media attuali senza l’ausilio del nostro corpo, ma soprattutto permettere ad un paraplegico di tornare a camminare, sembrano eventi ancora lontani dalla realtà alla quale releghiamo uno statuto magico piuttosto che scientifico-tecnologico, ma presto potranno rivelarsi pratiche tangibili messe a disposizione dal progresso e dalla scienza.
Fonti: Ansa, Il Corriere