#BIBLIOTIPS 55 : Cerchi di capire, prof. Un dialogo tra generazioni

a cura di Giulia Armuzzi

Cerchi di capire, prof. Un dialogo tra generazioni” di Giovanna Cosenza, ED-Enrico Damiani Editore, 2020.

Joseph Joubert scrive ne I pensieri che insegnare è imparare due volte.

Insegnare, infatti, non è solo trasmettere concetti, competenze e teorie ma è anche (soprattutto) ascoltare ciò che proviene dal proprio pubblico, siano esse fragilità, preoccupazioni, ansie o potenzialità nascoste.

L’insegnante rappresenta – dovrebbe rappresentare- una guida, un mentore, una fonte da cui attingere e da cui prendere inspirazione.

Una funzione pienamente compresa e messa in atto dall’autrice, Giovanna Cosenza, che si relaziona quotidianamente con una generazione diversa dalla sua, cercando di comprenderne il carattere e le vulnerabilità.

La comprensione di un gap generazionale, ma anche culturale e sociale,  non sempre considerato dagli educatori e, in realtà,  base necessaria per la costruzione di un dialogo efficace in quante bidirezionale.

Il libro nasce e si sviluppa in questo clima traendo forza dai dialoghi, dai racconti e dai colloqui, avvenuti all’interno di aule, uffici, supermercati e attraverso il blog, le pagine social e tramite e-mail.

Genitori, amicizie, amori, sogni, lavoro: questi i temi affrontati e indagati all’interno del volume.

Il libro evidenzia la possibilità di un incontro ravvicinato con giovani spaesati e spesso spaventati; la concreta possibilità di oltrepassare la corazza protettiva del non detto, aiutando la classe dirigente di domani ad orientarsi in uno spazio d’azione sempre più magmatico e friabile.

Come vivono i giovani l’università, il lavoro e la relazione con gli adulti? Ci sono differenze importanti rispetto al passato?

Teniamo conto che la nostra società è costruita su di un divario generazionale sempre più ampio, originando conflitti e neutralizzando la possibilità di incontro tra persone molto più simili rispetto a quanto si crede generalmente.

“Bamboccioni”, “sdraiati”, “apatici”, “choosy”, quante volte abbiamo sentito questi termini per descrivere la nostra generazione?

Quante volte ci siamo sentiti dire che il nostro futuro è precluso, senza nemmeno considerare le crisi economiche che abbiamo affrontato – sia pur da una posizione riparata- o l’attuale pandemia che ha accentuato quest’ansia?

Una situazione emergenziale che sta compromettendo ogni sfera della nostra esistenza; catapultandoci in un mondo del lavoro che oggi ha ben altri e più urgenti problemi da risolvere. È anche giusto ammettere per onestà intellettuale, che questa condizione di precarietà non è esclusiva della nostra generazione e che mancanza di sicurezze sul futuro e l’assenza di un’idea lungimirante e strategica ha contraddistinto i nostri anni nello stesso modo in cui caratterizzava gli anni Ottanta e Novanta.

Con un aggravante che la Cosenza coglie in maniera puntuale nel momento in cui parla di un malessere del vivere che sta contagiando anche le fasce più giovani della popolazione, compromettendone il dialogo e l’ascolto ed impedendo a delle verità oggettive di venire alla luce.

In questo senso e in questa direzione le pagine della Cosenza assumono un ruolo di vero e proprio monito per avvertire su di una tematica, per quanto apparentemente liquida, non più rinviabile e che necessita di una risposta globale, strutturata e condivisa.

In ultima analisi si tratta di un libro diffuso  che non cerca un pubblico di parte rivolgendosi a tutte le parti: studenti e studentesse, docenti, genitori, giovani e meno giovani. Un merito che in questi tempi di targhettizzazione non può e non deve passare inosservato.

Giovanna Cosenza è professoressa ordinaria presso il Dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell’Università di Bologna, dove insegna Semiotica, Semiotica dei Nuovi Media e Semiotica dei Consumi.  Tutor al Collegio Superiore dell’Università di Bologna, tiene seminari avanzati. Dal 2013 è presidente del CORECOM Emilia-Romagna. Come freelance svolge e ha svolto attività di consulenza e formazione presso centri di formazione professionale, enti pubblici e aziende. Nel dicembre 2007 ha creato il blog Dis.amb.iguando, dedicato alla comunicazione, e nel dicembre 2011 ha iniziato a curare un blog per Il Fatto Quotidiano . È direttrice del Master in Comunicazione, Management e Nuovi Media e del Corso di laurea triennale in Comunicazione e Digital Media dell’Università di San Marino e dell’Università di Bologna.